Addio a Ruggero Deodato, regista del controverso "Cannibal Holocaust" e di "I ragazzi del muretto"

È morto ad 83 anni Ruggero Deodato, regista dell'horror cult "Cannibal Holocaust", dai contenuti così estremi da incontrare una fortissima censura e finire in tribunale. Nella sua carriera anche la serie anni '90 "I ragazzi del muretto".

Addio a Ruggero Deodato, regista del controverso "Cannibal Holocaust" e di "I ragazzi del muretto"

Ci ha lasciati all’età di 83 anni il regista italiano Ruggero Deodato, noto per aver diretto il cult dell’horror “Cannibal Holocaust“, che all’epoca della sua uscita fu considerato il film più agghiacciante della storia. A dare notizia della scomparsa di Dedoato, avvenuta a Roma il 29 dicembre, è stato il collega Sergio Martino, regista de “L’allenatore nel pallone” e “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio”.

Ho appena saputo che Ruggero Deodato ci ha lasciato. Con lui ho diviso una stagione bellissima di cinema“, ha scritto Martino su Facebook. “Abbiamo iniziato praticamente insieme un percorso parallelo che in questi anni di rivalutazione del nostro cinema, ci ha “goliardicamente” portato in giro per il mondo, insieme“.

Nato a Potenza nel maggio del 1939, Deodato aveva mosso i primi passi nel mondo del cinema come comparsa, vestendo poi i panni di attore, regista e sceneggiatore. I suoi primi lavori dietro la cinepresa erano commedie e polizieschi all’italiana. Ben presto dirotta però le sue attenzioni verso il genere horror, in particolare il filone cannibal.

Il suo “Cannibal Holocaust” del 1980 generò enormi polemiche, sia per l’impressionante realismo delle sue scene che per la rappresentazione di uccisioni di animali veri. Il film, che fu uno dei primi ad utilizzare la tecnica del “falso documentario”, valse a Deodato il soprannome di “Monsieur Cannibal” in Francia e finì in tribunale per la crudezza delle scene. Il 4 giugno 1980 Deodato, lo sceneggiatore Gianfranco Clerici, i produttori e il distributore della pellicola furono condannati a quattro mesi di reclusione, 400.000 lire di multa e un mese di arresto, con la condizionale.

Sempre nel 1980 firmò la regia del thriller “La casa sperduta nel parco“, con scene di violenza talmente forti da consolidare la sua fama come regista estremo. Dopo la scomparsa del cinema di genere in Italia, si dedicò alla televisione, dirigendo molte fiction tra le quali “I ragazzi del muretto“, “Noi siamo angeli” e “Padre Speranza”.

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