Addio a Gigi Proietti nel giorno del suo ottantesimo compleanno

È stato un risveglio triste quello odierno dopo che ieri sera "Il Corriere" informava che Gigi Proietti era ricoverato nel reparto di terapia intensiva di una nota clinica romana in condizioni gravissime. Poche ore fa il triste epilogo.

Addio a Gigi Proietti nel giorno del suo ottantesimo compleanno

Nato a Roma il 2 novembre 1940, Gigi Proietti ci lascia proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto festeggiare il suo ottantesimo compleanno. Era ricoverato da alcuni giorni in una clinica romana per problemi cardiaci e le sue condizioni si sono aggravate all’improvviso e irreparabilmente.

Poliedrico mattatore, è stato amatissimo attore di teatro, cinema e televisione, ma anche showman, cantante e direttore artistico di palcoscenici importanti . Una serie di impegni che, puntualmente, si trasformavano in successi amati da un pubblico vastissimo per età, formazione e bagaglio personale. Ottantanni di cui più di cinquanta passati sui palcoscenici più variegati che lo hanno incoronato fuoriclasse della commedia all’italiana.

Un’ironia travolgente la sua, che è rimasto però sempre molto umile non dimenticando di sottolineare il suo nascere in una famiglia semplice.

Non si contano già i tweet di cordoglio e affetto per questo grande maestro. Tra i tanti, Matteo Renzi sottolinea come andarsene nel giorno del suo ottantesimo compleanno sia stato l’ultimo colpo di teatro di un’artista straordinario. C’è stato anche chi questa uscita di scena l’ha definita “‘na mandrakata” ricordando uno dei personaggi più amati interpretati dal maestro.

Enrico Mentana ha scritto “Non so se il grande Gigi Proietti avesse davvero paura della morte, lui che sapeva farci ridere di tutto, e che per ottant’anni avrà ironizzato sul fatto di essere nato proprio nel giorno della ricorrenza dei defunti. So che, quando mi sono capitati momenti brutti, per esorcizzare la situazione canticchiavo tra me e me quella canzone di Petrolini che proprio Proietti ci aveva fatto conoscere, beffardo e irresistibile nella sua interpretazione -Son contento di morire, ma mi dispiace/mi dispiace di morire, ma son contento-. Grazie anche di questo Gigi nostro”.

Sui social rimbalzano le sue barzellete e battute più celebri ricordandolo così con quel sorriso sornione che tutti abbiamo amato. Buon viaggio maestro.

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