Il nuovo film di Steve Mcqueen ” 12 anni schiavo ” non è certo il primo del suo genere a voler raccontare quel periodo buio della storia americana tra razzismo, guerre civili, infatti nel trailer del film si fa riferimento al pluri premiato ” Django ” di Quentin Tarantino e ciò dimostra il crescente interesse verso la storia americana sopratutto verso quella che svela gli scheletri nell’ armadio del paese multietnico e multiculturale per antonomasia.
Questo film non vuole solo commemorare le morti di innocenti persone forzate a lavorare come macchine e considerate meno che oggetti e strumenti di proprietà come fossero lavatrici ma si assume lo scopo ( riuscito ) di risvegliare l’ opinione comune americana con un forte senso di autocritica.
Il film riesce, grazie ad un attenta progettazione ed organizzazione di paesaggi e personaggi e alla loro interazione reciproca, a trasmettere una realtà storica realistica , veritiera e senza filtri per mostrarci tramite sequenze violente dove possa arrivare la cattiveria dell’ essere umano e sopratutto gli attori come Fassbender e del protagonista Ejiofor che ci regalano la loro, forse , migliore recitazione giustamente candidata agli oscar.
Come affermato dallo stesso regista il tema della schiavitù rimane sempre attuale anche se sotto diverse e celate forme perchè per schiavitù si possono intendere anche tutte quelle dipendenze che affligono la nostra società contemporanea. In conclusione si può dire che ” 12 anni schiavo ” rappresenti la volontà di combattere la schiavitù solamente mostrandocene le terribili e durature conseguenze che si incidono nello spirito dell’ uomo e rimangono come cicatrici anche in coloro che non l’hanno subita in prima persona .