Dopo l’ennesimo ko contro l’Inter, la crisi della Roma diventa sempre più profonda e complicata. Partita con l’intento di vincere lo scudetto, la squadra di Garcia si è trovata pian piano a dover fare i conti con una realtà ben diversa. Attacchi di pareggite acuta, brutte sconfitte e uno spogliatoio che non sembra più cosi unito. Scavalcati dalla Lazio al secondo posto, adesso i giallorossi devono guardarsi pure da un Napoli in ripresa, che grazie alla vittoria di ieri per 4-2 contro la Sampdoria di Sinisa, si riavvicina di nuovo al terzo posto, l’ultimo disponibile per il treno Champions League.
I numeri sono impietosi. La Roma fino a fine Novembre era riuscita a fare 31 punti e a mantenersi al secondo posto a -3 dalla Juventus, con un considerevole vantaggio sulle inseguitrici. Cinque mesi dopo la Roma non solo ha perso la seconda posizione a vantaggio della Lazio, ma ha anche dilapidato quel patrimonio di punti di vantaggio che aveva sulle altre squadre (Napoli su tutte), rischiando adesso seriamente una stagione fallimentare.
Per spiegare le cause di questa caduta senza fine si sono prese in esame una serie di cause, tra le quali, l’enorme numero di infortuni, un mercato di riparazione di Gennaio che ha visto arrivare giocatori poco utili alla causa romana, uno su tutti Doumbia, giocatore proveniente dal Cska Mosca che veniva pure da un infortunio e che fino ad ora, oltre a non aver segnato nemmeno un gol, è parso totalmente estraneo al gioco ed inutile.
Come non mettere poi, sotto accusa, il gioco di Garcia. Una involuzione netta e costante nella fluidità e nella velocità di manovra ha portato i giallorossi a disputare gare con il freno a mano tirato, passeggiando letteralmente sul campo. Difficile pensare di vincere in Serie A giocando con questa sufficienza e con una condizione fisica generale che sembra peggiorare sempre più in tutta la squadra.
Un altro problema non da poco è la scarsa capacità realizzativa degli attaccanti che non ha visto nessuno dei vari Ljaic, Ibarbo, Iturbe, Totti, Doumbia e Gervinho, andare in doppia cifra, segno evidente, appunto, di una incapacità manifesta di creare occasioni da gol da parte dei centrocampisti.
La fine della stagione si sta avvicinando e la Roma è chiamata a reagire e dare fondo alle ultime risorse per cercare di andare in Champions League ed evitare un ridimensionamento societario in caso di mancato raggiungimento dell’obbiettivo.
La prossima partita contro il Sassuolo sarà già il momento della verità.