Il Parma Calcio è ufficialmente in vendita

La squadra dei gialloblu è sul mercato dopo il fallimento della società. Spiccano i primi acquirenti fra cui l'ex numero uno parmigiano Manenti che sarebbe pronto a ricomprare la squadra

Il Parma Calcio è ufficialmente in vendita

Dopo i diversi scandali illeciti che hanno colpito il Parma negli scorsi mesi, la squadra è oggi in vendita in modo ufficiale. Il primo potenziale acquirente a farsi avanti è stato proprio l’ex presidente Manenti che all’epoca promise ai tifosi, squadra e tutti i dipendenti che sarebbe riuscito a salvare la squadra emiliana dall’orlo del fallimento, ma che è poi finito in manette lo scorso 18 marzo dopo essere stato accusato di aver riciclato capitali illeciti.

Manenti quindi esprime la volontà del suo possibile acquisto dalla sua casa a Limbate dove oggi si trova ancora agli arresti domiciliari. Il prezzo a base dell’asta è fissato per 20 milioni di euro ma a tale cifra potrebbe essere decurtato anche il 25% nel caso in cui non vi fossero ulteriori manifestazioni di interesse.

Termine ultimo per la presentazione delle offerte per l’acquisto del club è fissato per il prossimo 6 maggio quando lo stesso Manenti spera di riprendersi la propria squadra. 

Lui stesso si esprime attraverso il suo avvocato Antonio Palmieri: “ci credo in questo progetto e ce la posso fare, puntiamo a una ristrutturazione del debito”. Nella giornata di ieri, 21 aprile, lo stesso legale ha rappresentato il suo assistito durante l’udienza prefallimentare degli “Eventi Sportivi” (una società controllante della Federazione Parma Calcio), che possiede ben il 90% delle azioni societarie ed il centro sportivo di Collecchio, dove la squadra effettua gli allenamenti quotidiani. La Procura di Parma ha presentato da poco istanza di fallimento sia per l’azienda calcistica che per la società, il cui titolare risulta ancora lo stesso Manenti.

Da precisare che il presidente aveva annunciato più volte la sua volontà di voler partecipare all’udienza, ma alla fine si è presentato solo il suo legale che in sede ha richiesto esplicitamente che sia il tribunale di Brescia (dove è registrata “Eventi Sportivi”) ad occuparsi del caso, anziché quello di Parma.

Lo stesso ha inoltre chiesto di stabilire un ulteriore limite di tempo per la presentazione di un concordato, che permetterebbe di posticipare il fallimento della società di almeno altri 2 mesi. Da sottolineare, infine, che secondo l’opinione di Palmieri il suo assistito Manenti sarebbe stato coinvolto ingiustamente nell’inchiesta di Roma che ha causato il suo arresto in quanto gli sarebbe stato contestato un reato tentato ma non commesso.

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