Caos Parma: arrestato il presidente Manenti

Il presidente del Parma, Giampietro Manenti, è stato arrestato questa mattina insieme ad altre 22 persone con l'accusa di reimpiego di capitali illeciti. Il caos-Parma sembra proprio non avere fine

Caos Parma: arrestato il presidente Manenti

Sembra davvero non aver fine il caos attorno al Parma, inchiodato all’ultimo posto in classifica in un’annata, la 2014-15, che è al più presto da cancellare. Risultati sportivi che, col senno di poi, sono stati influenzati da vicissitudini societarie, hanno portato i ducali ad un passo dal fallimento. Con Giampietro Manenti, che aveva rilevato Ghirardi qualche settimana fa alla presidenza della società, sembrava essersi accesa una speranza per i tifosi parmensi: ma già dopo qualche giorno, con le continue scuse accampate per il mancato pagamento degli stipendi arretrati di giocatori e dipendenti, si era capito che qualcosa non andava.

Inizialmente, la squadra ha preferito aspettare, ma poi la pazienza è finita: la scadenza ultima per avere delle risposte certe era stata fissata al 19 marzo. Eppure, le vicende personali di Giampietro Manenti hanno fatto sì che delle – spiacevoli – novità ci fossero oggi, il giorno prima. Sono 22, infatti, le persone arrestate, tra cui lo stesso Manenti, per un complicato giro di hackeraggio che ha visto svariate decine di milioni trasferiti da banche a carte di credito riconducibili a fondazioni e alla stessa società di calcio del Parma.

Nello specifico, Giampietro Manenti è accusato di reimpiego di capitali illeciti. L’operazione, condotta dal Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Roma è tuttora in corso, con perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici dei 22 arrestati che, nel complesso, sono stati accusati di reati quali associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio. Indagati anche alcuni funzionari di banca, che prendevano tangenti per facilitare le operazioni illecite.

Nella fattispecie il Parma calcio, tramite Manenti, otteneva il denaro sotto forma di sponsorizzazioni: in realtà, era appunto ‘denaro sporco’. Il tweet del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dà un’idea di quanto una notizia del genere fosse in realtà nell’aria: “Lo dissi da subito: a #Parma nessun spazio per i disonesti. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la città e la nostra squadra. #Save Parma”.

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