Dopo la Champions League meritatamente conquistata sul campo con la vittoria sul Napoli, la Lazio vede seriamente a rischio la partecipazione alla massima competizione europea. L’allarme in casa biancoceleste arriva da Francesco Baranca, segretario di Federbet (una Onlus che contrasta le manipolazioni dei risultati sportivi), che annuncia: “La Lazio rischia l’esclusione dalle coppe europee“. Il motivo sarebbero le nuove dichiarazioni del capo degli ‘zingari’, Hristiyan Ilievski, che potrebbero spingere la giustizia sportiva verso una clamorosa revisione del processo su Lazio-Genoa, la partita vinta 4-2 dalla squadra di Lotito il 14 maggio 2011, e per la quale il capitano della Lazio, Stefano Mauri, fu squalificato per 6 mesi per omessa denuncia.
“C’è il rischio per la Lazio di tornare a giudizio per responsabilità oggettiva“, dice Baranca, che aggiunge: “L’eventuale condanna porterebbe a una penalizzazione del club e a un’esclusione automatica dalle Coppe, come prevede il regolamento Uefa“. Una notizia che sconvolgerebbe la classifica, portando la Fiorentina ai preliminari di Champions e l’Inter a quelli di Europa League. L’allarme arriva in seguito al rapporto 2015 di Federbet, che ha collaborato attivamente con la Procura di Cremona sullo scandalo del calcioscommesse, compresa il Lazio-Genoa incriminato, registrando i flussi anomali di scommesse e comunicandoli alla polizia, che ha potuto così individuare le partite ‘anomale’.
Ieri sera, intanto, è arrivata anche la replica ufficiale, piccata, della Lazio: “Le opinioni del sig. Baranca, in merito alle conseguenze che potrebbero interessare la Lazio, sono impressioni meramente soggettive, prive di alcun supporto probatorio e costituiscono una pura manifestazione personale senza alcun riscontro con elementi che possano contraddire le indagini svolte negli anni passati, concluse con le molteplici pronunce emesse dalla giustizia sportiva. La Lazio ha concluso una stagione di successi e si sta preparando a conseguirne altri in campo europeo: dichiarazioni come quelle del sig. Baranca costituiscono solo interventi di disturbo della quiete di cui hanno bisogno il club, i giocatori ed i tifosi, e chi le raccoglie e le amplifica, come se fossero fonti di verità e di pericolo concreto, si rende complice di attività meramente diffamatoria, sorretta solo da astio e voglia di nuocere alla Lazio, lontana sia dall’esercizio del diritto di cronaca che dal corretto svolgimento del dovere di informazione“.