E ora per Sepp Blatter, fresco di rielezione per quello che è il suo quinto mandato, arriva il momento delle rivincite. Bersaglio numero uno, manco a dirlo, è Michel Platini, il presidente dell’Uefa, che il giorno precedente alle elezioni aveva chiesto (prima privatamente e poi pubblicamente) a Blatter di fare un passo indietro, e di ritirarsi dalla corsa alla rielezione da presidente della Fifa.
A queste parole, poi, era seguito l’annuncio del sostegno dello sfidante, il principe giordano Alì Ben Hussein. Intervistato dalla rete svizzera RTS, Blatter ha fatto delle pesanti affermazioni, prima sull’Uefa (“C’è un odio che non viene soltanto da una persona, ma da un’organizzazione, l’Uefa, che non ha capito che nel 1998 sono diventato presidente. Ma gli uni abbiamo bisogno degli altri“) e poi direttamente al suo bersaglio, Michel Platini: “Perdono tutto il mondo, ma non dimentico“.
Nella conferenza stampa della chiusura del Congresso Fifa che ha sancito la sua quinta elezione, Blatter ha poi affermato: “Sono felice di essere stato rieletto per altri quattro anni. A dispetto dei problemi emersi in questi giorni, la grande maggioranza dei paesi mi ha confermato la sua fiducia e ora tocca a me risolvere i guai. Affronterò questa tempesta, tocca a noi avere la responsabilità di riportare alla calma le acque. Il presidente e tutto il suo entourage. La Fifa deve tornare forte, felice e credibile. Dobbiamo riconquistare credibilità davanti ai nostri partner, lo so“.
Su David Gill, che starebbe rinunciando alla vice-presidenza della Fifa come segno di protesta per la rielezione di Blatter, il presidente afferma: “”Non so perché Gill oggi non ci sia, so invece che è stato nominato vice-presidente. Se voi ne sapete di più…”. Mentre su Jack Warner, l’ex vicepresidente arrestato mercoledì, Blatter dice: “Io posso parlare solo della mia persona. I membri del comitato non sono eletti da me o dall’organo che ha eletto me. Ci sono responsabilità personali che non mi toccano”.