Gli appassionati di calcio, stamane, si sono svegliati con una vera e propria notizia-bomba: sei alti dirigenti sono stati arrestati stamattina a Zurigo, su richiesta delle autorità statunitensi. Le accuse? Corruzione, frode, riciclaggio di denaro e associazione per delinquere, reati che avrebbero coperto l’arco temporale dell’ultimo ventennio. Anche il presidente Sepp Blatter, che sarà impegnato tra due giorni nelle elezioni presidenziali, è indagato dall’Fbi. Secondo una nota diffusa dall’Ufg, i sei arrestati avrebbero accettato bustarelle per oltre 100 milioni di dollari.
Secondo alcune testimonianze, la concierge avrebbe fornito agli agenti le chiavi delle stanze degli indagati, e sono saliti direttamente nelle camere per arrestarli. Tra gli arrestati, ci sono Jeffrey Webb (Cayman, vicepresidente FIFA), Eugenio Figueredo (Uruguay), Jack Warren (Trinidad & Tobago) ed Eduardo Li (Costa Rica). Come si può notare dalle nazionalità di quattro degli arrestati, la vicenda riguarda principalmente la Concacaf, con gli arresti che seguono una lunga indagine, condotta dal Procuratore generale di Brooklyn, Loretta Lynch. La polizia svizzera è intervenuta senza alcun preavviso al Baur au Lac, l’albergo dove alloggiavano i grandi elettori per il voto presidenziale di venerdì, in cui, dopo la rinuncia alla candidatura di Luis Figo, Joseph Blatter sembrava lanciatissimo verso la rielezione, che avrebbe significato il quinto mandato.
Nel mirino degli inquirenti sono finite l’aggiudicazione della sede di due Mondiali (Russa 2018 e Qatar 2022?), con annessi accordi di marketing e dei diritti televisivi. L’Ufficio Federale svizzero afferma: “Gli accusati di corruzione sono sospettati di essere stati coinvolti in schemi per pagare i funzionari del calcio – delegati della Fifa e altri funzionari di sotto-organizzazioni Fifa – per un totale di oltre 100 milioni di dollari Usa. In cambio si crede che abbiano ricevuto diritti di media, marketing e sponsor in relazione ai tornei di calcio in America Latina. Questi reati sono stati ideati e preparati negli Stati Uniti e i pagamenti sono stati effettuati tramite banche Usa”. Dopo ripetute denunce, quindi, la FIFA si appresta ad affrontare il più grande terremoto della sua storia.