Nel corso della notte (in Italia), si è tenuto in California a Palo Alto l’importante Investor Day di Tesla Motors, e l’occasione è stata colta dal vulcanico Elon Musk per presentare i chip proprietari per la guida totalmente autonoma, ed un servizio – chiamato RoboTaxi – per declinare il comune servizio di taxi in ottica driver free.
Musk, salito sul palco, certo non si è fatto pregare, ed ha ammesso – con la sua solita modestia – che prima di oggi non erano presenti processori appositamente concepiti per le reti neurali e, per questo motivo, ne hanno progettato uno, affidandone la realizzazione a Samsung.
Il risultato si è tradotto in un pezzettino di silicio, realizzato a 14 nanometri che, su una superficie grande circa 260 millimetri quadrati, ha concentrato 6 miliardi di transistor, capaci di ottenere qualcosa come 36 trilioni di operazioni al secondo in tempo reale, relativamente ai dati acquisiti dai sensori di bordo.
Musk ha assicurato che, nonostante tali facoltà, accresciute dal contributo dall’AI, il nuovo processore sarà del 20% più economico dell’equivalente Nvidia usato in passato da Tesla, senza che per questo ne sia stata compromessa l’efficienza, comunque notevole, visto che si è ottenuto solo un modesto incremento del consumo energetico (da 57 a 72W). Anche la sicurezza non sarà lasciata al caso, visto che il chip avrà (con dei percorsi definiti “di backup“) un suo gemello, operativo all’unisono, che prenderà il controllo del veicolo qualora l’altro processore smetta di funzionare.
Per l’arrivo sul mercato del nuovo processore, non si dovrà attendere molto, visto che sarà inserito nei veicoli attualmente in produzione (come le Model X ed S assemblate a Marzo, e le Model 3 messe in catena di montaggio da Aprile) e, in più, sarà disponibile anche per chi già possiede un’auto Tesla, nell’ambito di un’operazione di retrofit, col pacchetto “Full Self-Driving”. L’obiettivo è arrivare, entro i prossimi 3 anni, ad abolire del tutto volante e pedali ma, nel frattempo, al cliente sarà data la possibilità di scegliere tra la semi automatica modalità Autopilot e, opzionalmente, la del tutto autonoma Full Self Driving mode.
Il CEO di Tesla, però, non si è fermato qui, ed ha annunciato anche altre novità. In merito alle prossime batterie, si è affermato che saranno più durevoli di quelle attuali, visto che – quando entreranno in produzione l’anno prossimo – potranno vantare un ciclo di vita di 1 milione di miglia, contro le 300/500 mila miglia attuali. In più, sarà varato anche il servizio di taxi senza conducente Robotaxi che dovrebbe avere, nel 2020 quando dovrebbe sbarcare su strada (previa autorizzazione), 1 milione di veicoli, tra auto dedicate e quelle private che gli utenti metteranno in condivisione, venendo remunerati (sino a 30 mila dollari di profitto lordo annuo), ad ogni uso, grazie al programma “Tesla Network”.