Recanati, il Museo Leopardi e l’installazione multimediale aprono al pubblico

A partire da lunedì 11 marzo due nuovi spazi in memoria di Giacomo Leopardi aprono a Recanati, suo luogo natìo. Il Museo Leopardi e l'installazione multimediale per conoscere ancora meglio non solo il poeta ma anche, e soprattutto, l'uomo.

Recanati, il Museo Leopardi e l’installazione multimediale aprono al pubblico

Oltre alla Biblioteca, la casa di Silvia e la casa di Leopardi, a Recanati aprono due nuovi spazi che ampliano il percorso per avvicinarsi ancora di più a questo poeta. Il Museo Leopardi, con un’esposizione permanente su Giacomo Leopardi e un’installazione multimediale dal titolo “Io nel pensier mi fingo“, verso della celebre poesia “L’infinito”. Il Museo Leopardi e l’installazione multimediale sono il frutto di un lavoro a cui i familiari del poeta hanno lavorato tantissimo negli ultimi anni per dare lustro ancora di più agli scritti e alla memoria del poeta.

Un programma di iniziative culturali che promuovono tutta la sua opera. Il Museo Leopardi si trova nell’ex frantoio di Palazzo Leopardi ed è aperto al pubblico a partire da lunedì 11 marzo, tutti i giorni dalle 9 alle 17.30. Il Museo Leopardi racconta e mostra tutta la vita del poeta di Recanati, compresi gli oggetti a lui maggiormente cari e familiari che sono stati custoditi nel palazzo in cui è cresciuto e ha vissuto. In questo modo, chi decide di visitarlo non entra solo in contatto con il poeta, ma anche con l’uomo, con il suo vissuto, con la sua storia, fatta anche dai libri, dagli oggetti e dai ricordi a lui legati.

Il Museo è un vero e proprio excursus nella vita di Leopardi, dalla nascita sino alla morte, avvenuta a Napoli. Nel mezzo, tutta la sua opera, compresi i documenti e gli oggetti, ma anche il calamaio con cui ha scritto la sua poesia più famosa, ovvero “L’infinito”. Il Museo presenta anche la culla, i suoi abiti, il momento del battesimo, insomma aspetti privati e intimi della sua esistenza di uomo, ancor prima che poeta.

Olimpia Leopardi, contessa, racconta come è stato sviluppato questo percorso: “Il percorso espositivo  rivela al grande pubblico le collezioni private che la nostra famiglia ha custodito nei secoli, rendendole definitivamente fruibili ai visitatori. In un’epoca costellata da esperienze vissute in modo virtuale, vogliano restituire il piacere di un contatto reale con una delle figure letterarie più amate e sentite dagli italiani.”

L’installazione multimediale che porta il nome di “Io nel pensier mi fingo” è un vero e proprio viaggio fisico e immaginifico nei luoghi dell’adolescenza e della giovinezza di Leopardi. Un progetto realizzato grazie al contributo di Fabiana Cacciapuoti, leopardista esperta della biografia del poeta e Giancarlo Muselli, scenografo del film “Il giovane favoloso“, diretto da Mario Martorana con protagonista Elio Germano nei panni del poeta.

Uno sguardo che va dall’esterno all’interno degli edifici, ma anche una sorta di cammino interiore alla ricerca dei suoi turbamenti, paure e inquietudini, scanditi dai rintocchi dell’orologio della Torre, parte dei suoi sentimenti poi trasformati nero su bianco nelle “sudate carte” che tanti hanno conosciuto.

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