Non c’è pace per il critico d’arte e nuovo presidente della Fondazione Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi: ad inizio novembre avrebbe visto arrivare una nuova grana, a seguito delle chiacchierate inchieste di riciclaggio e per l’esportazione illecita. Il problema ora è rappresentato dal Compianto sul Cristo morto, una copia di pala d’altare inedita firmata dal pittore Giovanni Battista Benvenuti.
L’opera, che risale alla metà del XVII secolo, e che misura ben 118 cm x 86,5 cm, aveva trovato il suo posto al Palazzo dei Diamanti, nella sala 9, in occasione della tanto attesa mostra Il Cinquecento a Ferrara organizzata proprio da Vittorio Sgarbi. La mostra ha avuto inizio il 12 ottobre 2024 ma, tre giorni prima dell’inaugurazione, i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio avrebbero sequestrato il dipinto.
Il reperto, che figura arrivare dalla collezione Cavallini-Sgarbi, che ne rivendica la proprietà, dunque, non si trova più fisicamente all’interno del Palazzo ferrarese. “C’è un provvedimento dell’autorità giudiziaria” avrebbe dichiarato Pietro Di Natale, direttore della Fondazione, aggiungendo che l’opera non sarebbe stata sostituita all’interno della mostra.
Paganello Spetia, giornalista in pensione e discendente di una famiglia nobile umbra che nel 1984 subì un furto importante, inoltre, avrebbe dichiarato: “Si tratta di una copia quasi coeva dell’opera esposta alla Galleria Borghese“, riferendosi alla pala. “I ladri ci portarono via mobili e quadri” continua l’esperto, pare raccontando anche che nel sacco misero pure l’inedito del Compianto sul Cristo morto. La famiglia sporse immediatamente denuncia ai carabinieri, ma senza grandi risultati.
I primi movimenti nell’inchiesta, quindi, sarebbero arrivati proprio nei giorni scorsi quando, l’indagine avanzata per ricettazione dalla Procura di Macerata, avrebbe indirizzato i carabinieri a Ferrara. Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi, però, si sarebbe difeso dichiarandosi parte offesa: “Il dipinto me l’hanno venduto con un regolare atto e non sono assolutamente indagato. È stato preso da me durante un restauro e portato alla mostra ai Diamanti“.
Spetia, però, non sembra concordare ed avrebbe aggiunto, dopo essere stato convocato dai carabinieri per un riconoscimento: “Mi hanno mostrato delle foto del dipinto che ci avevano rubato, non sapevo nemmeno fosse stato ritrovato, che doveva essere esposto a Ferrara e imparo ora che risulta di proprietà di Sgarbi.“ Inoltre, pare ci sia anche un’altra opera della collezione del critico diventata oggetto di indagine: la statua Madre con figlio, risultata rubata e successivamente esposta nel 2022 al Mart di Rovereto, altro museo diretto da Sgarbi.