Michele Bottino, nato a Catania nel 1972, è uno scrittore siciliano che si è fatto notare per una narrativa intensa e profondamente legata alla realtà. Dopo una lunga parentesi trascorsa a Venezia, è tornato nella sua terra d’origine, portando con sé un bagaglio umano e culturale che oggi si riflette nelle sue opere. Vive attualmente a Calatabiano, in provincia di Catania, dove continua a scrivere romanzi che non si limitano a raccontare storie, ma interrogano chi legge.
Ex sottufficiale della Marina Militare, con esperienza in criminologia e sicurezza internazionale, Bottino ha scelto di affrontare la scrittura con uno stile personale, in bilico tra inchiesta e finzione. I suoi libri si muovono tra noir, thriller psicologico e narrativa civile, con una particolare attenzione ai temi del disagio sociale, delle scomparse e dei silenzi istituzionali. Non cerca l’effetto spettacolare: scrive per dare voce a chi non ce l’ha, raccontando vite sospese e marginalità spesso ignorate.
Tra le sue opere più note, “G.P.G. – I fantasmi della notte” offre uno sguardo inedito sul mondo della sicurezza privata, mentre “Scomparsi – Il commercio della vergogna” affronta il tema delle sparizioni di minori con un linguaggio asciutto ma emotivamente incisivo. In “Il deposito delle anime”, l’indagine si fa più interiore: il protagonista si confronta con la memoria e la propria identità, in un viaggio narrativo denso di simboli e conflitti. In ogni testo, la realtà è presente anche quando resta sullo sfondo.
Parallelamente alla scrittura narrativa, Bottino ha iniziato a firmare testi per canzoni, presenti su diverse piattaforme musicali. Non si tratta di un cantautore, ma di un autore che utilizza il linguaggio della musica per esprimere le stesse tematiche che attraversano i suoi romanzi: l’inquietudine, la solitudine, il bisogno di ascolto. Tra i titoli più conosciuti si segnalano “Un’altra notte a metà”, “Angelo caduto” e “Senza fare rumore”, testi caratterizzati da una scrittura sincera, lontana da qualsiasi artificio.
La forza di Michele Bottino sta nella sua capacità di raccontare il reale senza rinunciare alla narrazione, unendo osservazione, esperienza e sensibilità. Non si colloca all’interno di correnti letterarie precise, né cerca visibilità a tutti i costi. La sua è una voce autonoma, coerente, che ha scelto di raccontare le contraddizioni del presente attraverso storie che non lasciano indifferenti. Per chi ama una letteratura che interroga, turba, coinvolge, i suoi libri rappresentano un punto d’incontro tra racconto e realtà.