Leonardo, Michelangelo e Tiziano: il corpo nel Rinascimento in mostra a Venezia

La mostra “Corpi moderni” visitabile fino al 27 luglio 2025 alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, aggiunge un nuovo capitolo alla discussione sul ruolo del corpo e sulla ricerca anatomica dei pittori rinascimentali toscani e veneziani.

Leonardo, Michelangelo e Tiziano: il corpo nel Rinascimento in mostra a Venezia

Quella del Rinascimento è con ogni probabilità la più nota e gloriosa pagina di storia dell’arte italiana, invidiataci in tutto il mondo, si potrebbe (e s’è fatto) scrivere qualsiasi cosa sul Rinascimento e sui suoi massimi esponenti, tra i quali Leonardo e Michelangelo, giusto per citarne un paio.

Tra le tante novità introdotte dai maggiori artisti rinascimentali c’è stata una profonda ricerca e riflessione sul corpo, le sue forme, le sue proporzioni, il suo funzionamento, il suo ruolo, anche simbolico.

Per secoli si è detto che gli artisti toscani erano disegnatori migliori, con maggiore attenzione alle anatomie, mentre che i veneziani, come Tiziano, eccellevano di contro nell’uso del colore. La querelle in parte continua ancora oggi, ma tutti di sicuro guardarono in modo nuovo al corpo e al suo ruolo nelle composizioni artistiche e non solo.

Ora con una bella mostra, dal titolo “Corpi moderni” visitabile fino al 27 luglio 2025 alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, si aggiunge un nuovo interessante capitolo alla discussione.

I curatori Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia si pongono l’obiettivo di individuare, all’alba dell’età moderna, il momento in cui “si è cominciato a svelare il corpo, portando l’indagine scientifica sotto la pelle, con il progressivo sistematizzarsi degli studi anatomici”.

A Venezia si potranno osservare da vicino, tra gli altri capolavori: l’Uomo vitruviano di Leonardo, il disegno con gli Studi per la Sibilla libicadi di Michelangelo, l’impressionante Autoritratto a corpo nudo di Albrecht Dürer, il conturbante Venere e Adone di Tiziano e l’enigmatica Tempesta di Giorgione.

Il percorso espositivo è organizzato in sezioni, dedicate allo studio del corpo dal punto di vista scientifico e/o artistico. “Venezia a inizio Cinquecento diventò la Silicon Valley dell’anatomia”, spiega Beltramini, ed è proprio in quel periodo che la ricerca scientifica fece un passo avanti cruciale, grazie al lavoro di Andrea Vesalio, medico che scese dalla cattedra e sezionò in prima persona i cadaveri durante le lezioni ai suoi studenti.

In mostra a Venezia non manca anche una sezione dedicata poi al desiderio del corpo, offerto allo sguardo degli altri, con opere di Tiziano e altri grandi esponenti del Rinascimento veneto e non solo. Un allestimento decisamente originale e a tratti coraggioso, che non passerà inosservato, quello di “Corpi moderni”, una mostra che si fa notare e si farà con ogni probabilità ricordare.

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