Le figure in sovrappeso di Botero in un documentario al cinema

Botero, artista colombiano noto per le sue figure in sovrappeso, è il protagonista di un documentario fruibile al cinema solo per tre giorni. Una pellicola che mostra l'artista e l'uomo, il padre affezionato ai propri figli e alla famiglia.

Le figure in sovrappeso di Botero in un documentario al cinema

Fernando Botero, artista di origine colombiana, da sempre noto perché i suoi quadri raffigurano persone in sovrappeso, è il protagonista di un documentario che è fruibile al cinema nei giorni 20-21-22 gennaio dal titolo “Botero – Una ricerca senza fine“, che offre la possibilità di scoprire lati e chicche della sua arte, del suo essere artista e delle persone soggetto delle sue tele pittoriche.

Un artista conosciuto e amato ovunque, che continua a farsi conoscere anche perché ha una attività molto prolifica alle spalle. Fino all’età di 87 anni ha continuato a realizzare opere importanti di un certo calibro che sono protagoniste di un documentario dedicate alla sua figura e alla sua meravigliosa arte. Nelle sale cinematografiche, dal 20 al 22 gennaio, è possibile vedere un documentario che lo racconta e parla delle figure in sovrappeso che contraddistinguono la sua opera.

Una pellicola che nasce grazie ad un’idea e alla collaborazione maturata con Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema, oltre che un progetto dell’artista canadese Don Millar, sostenuto dalla stessa figlia di Botero Lina, che ha prodotto il documentario. Durante una mostra in Cina, che ha attirato tantissimo pubblico, nasce insieme alla figlia Lina e ad altri due figli dell’artista, l’idea di realizzare un documentario che lo racconti.

Al centro di questo film, che è a disposizione per il cinema soltanto in queste tre giornate, si ha modo di vedere come il perno della vita di Botero fosse la sua famiglia, con la presenza di tutti i suoi figli, che gli sono sempre stati accanto, non facendogli mai mancare il loro supporto. Sono tantissimi gli spaccati che lo mostrano insieme ai suoi figli.

L’obiettivo non è solo mostrare l’artista e i quadri che ha realizzato, ma svelare un lato maggiormente intimo e privato, ovvero l’amore della famiglia, la sua casa, il suo focolare. Una storia che è un dialogo tra i figli e il padre e che vede la presenza di diversi artisti e critici d’arte per dare un ritratto esaustivo dell’uomo, ancor prima che dell’artista.

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