La nuova viewing room di Guido Rocca a Milano

È stata inaugurata con successo lo scorso 8 novembre, presso la prestigiosa Area35 Art Gallery di Milano, la nuova viewing room dell'artista Guido Rocca

La nuova viewing room di Guido Rocca a Milano

Il mondo dell’arte, a differenza di quanto si possa pensare, è molto vivace anche in Italia. Questo grazie ad artisti che riescono a fare la differenza, come Guido Rocca diventato uno dei massimi esponenti dell’astrattismo contemporaneo italiano e ricercatissimo dai collezionisti di tutto il mondo.

La sua fama però va ormai oltre la cerchia di addetti ai lavori e appassionati: i dipinti di Guido Rocca, con il loro tripudio di colori, riescono infatti a catturare subito l’attenzione di chiunque.

Come facciamo a saperlo? L’abbiamo notato nel corso dell’inaugurazione della nuova viewing room del pittore, avvenuta lo sorso 8 novembre presso la prestigiosa Area35 Art Gallery di Milano (che si trova, per chi non lo sapesse, in via Vigevano 35). Un evento che ha avuto un grande successo, attirando numerosi visitatori tutti incantati di fronte ai dipinti dell’artista.

La personalità artistica di Guido Rocca va però oltre il suo stile pittorico, andando a toccare anche quello che è il valore sociale intrinseco all’arte. D’altra parte, come lui stesso tiene a sottolineare, l’arte gli ha insegnato anche a vivere. E guardando i suoi quadri si ha come la sensazione che lui riesca ad imprimere nel colore il suo obiettivo, ovvero quello di penetrare nell’animo umano per sollevarlo dai tanti problemi della vita.

Attualmente l’attenzione (anche mediatica) su Guido Rocca è tanta, ma ricorda ancora gli inizi e ha dei consigli per gli artisti emergenti. “Per anni non ho venduto un quadro, ma poi ho letto dei libri di filosofia che mi hanno aiutato a capire che con parte potevo essere d’aiuto non solo a me stesso, ma anche agli altri. Così mi sono dato un nuovo scopo” – dice – “Ai giovani artisti consiglio quindi di distogliere l’attenzione dalle vendite e dalla ricerca del successo, ma essere consapevoli del valore profondo che può avere l’arte”.

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