La mostra sull’amore materno arriva a Verona

Il tema della maternità e dell'amore materno, declinato in tutte le sue sfaccettature, arriva ai Musei Civici di Verona dal 7 dicembre al 10 marzo 2019, con alcuni grandi artisti che lo rappresentano.

La mostra sull’amore materno arriva a Verona

Verona, la culla dell’amore immortale tra Romeo e Giulietta, è pronta a celebrare un altro tipo di amore, quello materno. Il tema dell’amore materno che unisce ogni madre al proprio figlio è in mostra dal 7 dicembre al 10 marzo 2019 ai Musei Civici. Vediamo come è nata l’idea e quali sono gli artisti che si possono ammirare.

Il tema della maternità, declinato nell’arte italiana a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, è al centro di questa mostra che ha come titolo “L’amore materno alle origini della pittura moderna, da Previati a Boccioni“. Sono alcuni degli artisti di cui il pubblico può ammirare i dipinti legati a questo rapporto unico tra una madre e il figlio.

Grazie a questa tematica e ad alcuni artisti che l’hanno rappresentata nel corso degli anni, la città di Verona vuole far conoscere a tutti il divisionismo italiano, un periodo creativo e florido della storia dell’arte, oltre ovviamente a descrivere le sensazioni e le emozioni della maternità, rappresentate da grandi pittori che hanno dedicato un quadro a questo aspetto.

Il fulcro della mostra si concentra sul quadro “Maternità” di Previati che rappresenta, appunto, l’amore materno. Un quadro esposto per la prima volta all’Accademia di Brera nel 1891, che ha suscitato polemica e scalpore, sia per la tecnica usata sia per i significati simbolici che si nascondono dietro la rappresentazione. Un quadro che esprime uno stato d’animo, ma anche tantissimi riferimenti nella tradizione pittorica medievale e moderna.

La mostra non si concentra solo sui quadri di Previati, ma anche su quelli di Medardo Rosso, Segantini, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo e anche Umberto Boccioni, il quale mette in evidenza il rapporto tra madre e figlio, ma anche gli stili, i simboli, oltre alle tecniche delle avanguardie del primo Novecento. Alla mostra hanno collaborato diversi enti, quali Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco, la Galleria d’Arte Moderna di Milano e la Mart di Rovereto, nonché il Museo Segantini di Saint Moritz.

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