Inaugurata a Ferrara importante mostra su Alphonse Mucha e Giovanni Boldini

Per la prima volta a Ferrara Alphonse Mucha e Giovanni Boldini possono idealmente ritrovarsi e confrontarsi e lo potranno fare in una splendida cornice, quella di uno dei templi dell'arte in Italia, Palazzo dei Diamanti.

Inaugurata a Ferrara importante mostra su Alphonse Mucha e Giovanni Boldini

Alphonse Mucha e Giovanni Boldini, sono due artisti che frequentarono entrambi la Parigi della Belle Époque, tornano ora a confrontarsi nelle sale di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, per una bella mostra che senza dubbio i tanti appassionati dell’Art Nouveau del nostro Paese (e non solo) apprezzeranno.

L’esposizione ferrarese ospita una monografica su Alphonse Mucha, uno degli indiscussi padri dell’Art Nouveau, con circa 150 opere tra dipinti, disegni, fotografie, manifesti e oggetti vari.

Ad affiancare l’allestimento su Mucha c’è poi una sorta di mostra-dossier su Giovanni Boldini, dedicata al tema del ritratto femminile, con oltre quaranta opere, che comprendono quadri ad olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni. Tutti i lavori presenti sono stati attentamente selezionati fra quelli custoditi dal Museo a lui intitolato, che racconta il suo talento di pittore della “donna moderna”.

Sia il ceco Alphonse Mucha, sia il ferrarese Giovanni Boldini, si affermarono come artisti nella Parigi della Belle Époque, ottenendo ben presto un successo di caratura internazionale. Mucha giunse nella capitale francese nell’autunno del 1887, quando il ferrarese era già molto in Francia e stava maturando l’intenzione di dedicarsi prevalentemente al genere del ritratto, cosa che poi fece con notevole successo.

Per la prima volta a Ferrara (anzi a dire il vero per la prima volta in assoluto nel mondo) questi due artisti possono idealmente ritrovarsi e confrontarsi e lo potranno fare in una splendida cornice, quella di uno dei templi dell’arte in Italia, Palazzo dei Diamanti.

L’esposizione è anche pretesto e privilegiata occasione per rivedere in anteprima alcuni dei capolavori del ferrarese Boldini, in attesa dell’ormai imminente riapertura di Palazzo Massari, che è prevista nel 2026.

Nell’evento c’è anche lo zampino di Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte, che con la sua passione, competenza e visione innovativa, ha saputo offrire sempre nel tempo nuove chiavi di lettura e opportunità, rendendo l’arte maggiormente accessibile e attuale, senza mai andare a tradirne la profondità e il valore, anche sul profilo storico.

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