In arrivo al Forte di Bard i capolavori della Johannesburg Art Gallery

Al Forte di Bard ad Aosta fino al 2 giugno si possono ammirare i grandi capolavori della Johannesburg Art Gallery che raccoglie le opere di artisti quali Monet, Picasso, Rodin con un omaggio all'arte africana che chiude l'esposizione.

In arrivo al Forte di Bard i capolavori della Johannesburg Art Gallery

I grandi capolavori della Johannesburg Art Gallery sono in mostra ad Aosta, per la precisione al Forte di Bard. Si tratta di un museo che ha sede a Johannesburg, nel continente africano, aperto nel 1910, voluto fortemente da Lady Florence Philips, moglie di Sir Lionel, magnate dell’industria mineraria, i cui lavori e opere pittoriche, per la precisione ben 64, giungono ad Aosta in una mostra fruibile dal 14 febbraio fino al 2 giugno.

Una esposizione pittorica curata da Simona Bartolena che raccoglie alcuni dei grandi capolavori e artisti quali Monet e Picasso, solo per citarne alcuni. La mostra comincia con il ritratto che Antonio Mancini ha realizzato a Lady Florence Phillips per poi proseguire con alcune grandi opere del periodo e pittori dell’Ottocento inglese, dove spicca Turner, oltre al mondo dei Pre-Raffaelliti che si caratterizza per Gabriele Rossetti, John Everett Millais e moltissimi altri.

Le altre sale sono un compendio di alcuni grandi artisti, sempre dell’Ottocento, ma in Francia, a cominciare da Gustave Courbet con le falesie normanne di Etretat sino ad arrivare ad altri grandi pittori quali Millet. Il mondo dell’impressionismo si fa strada con alcuni capisaldi del genere, come Monet, Sisley e lo stesso Degas, oltre ai capolavori del post-impressionismo in modo da catturare e dare spunto alle altre generazioni.

Non manca poi una sezione dedicata al pointillisme con opere di Signac, quali La Rochelle oppure un paesaggio realizzato da Lucien Pissarro, figlio del noto Camille, sino ad arrivare a Henri Le Sidaner. Il XX secolo si contraddistingue per opere di Rodin e Maillol, oltre ad Amedeo Modigliani e anche Picasso con il suo Testa di Arlecchino.

Vi è poi una sezione dedicata alle avanguardie con Matisse presente con tre litografie. Il secondo Novecento trova la sua massima espressione con le opere di Francis Bacon, il disegno a carbone di Henry Moore e anche capolavori della pop art con Roy Lichtenstein e il re di questo movimento, ovvero Andy Warhol. Infine, l’esposizione si chiude con un omaggio all’arte africana contemporanea, poco conosciuta al grande pubblico che ha così modo di scoprirla.

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