Il "grido interiore" di Munch a Palazzo Bonaparte a Roma

Ha aperto al pubblico la mostra il "grido interiore" di Munch a Palazzo Bonaparte a Roma, si tratta di una mostra molto interessante e significativa con oltre 100 opere non facili da vedere fuori Oslo.

Il "grido interiore" di Munch a Palazzo Bonaparte a Roma

Ha aperto al pubblico la mostra il “grido interiore” di Munch a Palazzo Bonaparte a Roma, si tratta di una mostra molto interessante e significativa visto che si concentra non solo su una o più opere d’arte, ma sulla vita del noto artista norvegese, universalmente famoso per il suo Urlo.

A Roma sono ammirabili oltre cento capolavori, prestati eccezionalmente per l’occasione dal Munch Museum di Oslo, che vanno a comporre un ricco percorso espositivo, organizzato su due piani, che vuole, nonostante il titolo dell’evento, andare oltre “L’urlo” che tutti conosciamo, portando il visitatore a scoprire i reali tormenti dell’artista, le sue malattie, i dolori che ha affrontato nella vita e che hanno contribuito a dare forma e spessore a oltre 100 capolavori di straordinaria intensità.

Munch è uno degli artisti più noti e apprezzati al mondo, ma anche uno dei più difficili da vedere dal vivo, perché la maggior parte delle sue opere è conservata al Munch Museum di Oslo e non viaggiano certo spesso.

La mostra romana è un’ottima occasione, per molti versi unica nel nostro Paese (e non solo), per scoprire tanti lavori poco noti di questo inquieto genio espressionista. Con le sue sette sezioni, la rassegna romana presenta in modo inedito vari aspetti della vita e dell’arte di Edvard Munch, dai suoi esordi fino alle ultime intense opere, attraversando i temi a lui più cari, come le riflessioni sulla tormentata condizione umana.

Edvard Munch realizzò nel tempo migliaia di stampe e dipinti, ma in genere tutti si concentrano solo sul suo urlo, del quale peraltro in realtà esistono diverse versioni. L’artista era un uomo d’immagini, ma anche di parole, riempì migliaia di fogli negli anni, con annotazioni, lettere, appunti di ogni tipo e scrisse anche una sceneggiatura teatrale. La sua era una impellente esigenza di comunicare, concentrandosi sulle proprie percezioni, tensioni e paure, proprio quel “grido interiore” che lo accompagnò per tutta la vita e da il titolo alla mostra a Palazzo Bonaparte.

La mostra romana è curata da Patricia G. Berman, una delle maggiori esperte e studiose al mondo di Munch, con la collaborazione scientifica di Costantino D’Orazio, ed è stata realizzata grazie alla preziosa collaborazione con il Museo Munch di Oslo. Sarà visitabile a Palazzo Bonaparte, a piazza Venezia a Roma, fino al 2 giugno 2025.

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