Il Futurismo in mostra al palazzo Blu di Pisa

Il 20 febbraio 1909 “Le Figaro”, a Parigi, pubblica il Manifesto di fondazione del futurismo, di F.T Marinetti, poeta, scrittore e comunicatore ante litteram e da qua parte una storia incredibile.

Il Futurismo in mostra al palazzo Blu di Pisa

Grazie al manifesto del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti dava il via ad un modo di comunicare nuovo, che ha aperto percorsi per la pubblicità, attingendo da essa ma elevandola alla dignità di forma letteraria, “Gli articoli, le poesie e le polemiche non bastano più. Bisogna assolutamente cambiare metodo, scendere in strada, prendere d’assalto i teatri e introdurre il pugno nella lotta artistica“, scrisse. Le frequenti e eccitate serate futuriste furono caratterizzate da una comunicazione dirompente e ruorosa, basata su slogan e volantini scarni.

Dall’11 ottobre al 9 febbraio 2020,  nella splendida cornice di Palazzo Blu di Pisa, si tiene una mostra dedicata ai grandi nomi di questo movimento artistico così particolare. La mostra è organizzata dalla Fondazione Palazzo Blu insieme con MondoMostre e curata da Ada Masoero con il patrocinio del Comune di Pisa e della Regione Toscana, con catalogo di Skira Editore.

Sono esposte più di cento opere dei grandi maestri del movimento, con l’ottica di mettere in luce come gli autori siano rimasti fedeli al manifesto e alle sue teorie con immagini dirompenti, innovative e straordinarie. Per questo sono ospitate nell’esposiozione solo le opere di chi ha aderito subito al manifesto, escludendo chi, nel tempo, ne ha poi seguito la scia.

Sono però state incluse anche due eccezioni: il ritratto di Marinetti di Rougena Zatkovà, e “Prima che si apra il Paracadute”, di Tullio Crali, risalente al 1939, in omaggio alla rassegna di Vivien Greene del 2014 per il Solomon Guggenheim Museum di New York, con cui si riconosce l‘importanza del movimento per la cultura del ‘900.

Il percorso si svolge su due piani, con le opere più significative di grandi come Boccioni e Marinetti, una sala audiovisivi dove viene proiettato un documentario sul movimento, secondo quello che è ormai uno standard per le installazioni in Palazzo Blu.

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