Nancy Borowick è una fotografa umanitaria attualmente con sede nell’isola di Guam. È laureata in Fotografia Documentaria e Fotogiornalismo presso l’International Center of Photography (Centro Internazionale della Fotografia) ed è anche laureata in Antropologia e Fotografia presso l’Union College. Negli ultimi 10 anni Nancy ha deciso di dedicare il suo lavoro al racconto di storie di malattia e rapporti personali, usando la compassione, l’umiltà e la fiducia come strumenti per connettersi ed esplorare la vita dei suoi soggetti.
Nel 2013 Nancy Borowick ha deciso di iniziare un progetto fotografico piuttosto intenso e particolarmente personale: “Cancer Family”. Come si può dedurre dal titolo, in questo progetto Nancy ha deciso di documentare la doppia battaglia dei suoi genitori contro il cancro. Una serie di fotografie che percorrono ogni momento vissuto assieme, uno sguardo nell’intimità di una famiglia che, però, non risulta invadente ma rende partecipi gli spettatori.
Per un anno ha seguito la vita quotidiana dei due genitori raccontando gli aspetti più teneri ma anche quelli più dolorosi vissuti assieme “Dalle sedute di chemioterapia di sette ore fino a realizzare le varie commissioni con la mamma seguendo le sue liste di cose-da-fare“, racconta Nancy al NPR, “ero sempre lì con la mia macchina fotografica saldata sulla spalla”. Nel 2014 il padre di Borowick perse la sua battaglia contro la malattia, e un anno dopo la moglie l’ha seguito.
Nancy Borowick, determinata ad andare avanti e non lasciarsi abbattere, ha deciso di iniziare il suo processo di guarigione dal lutto in diversi modi, uno tra i quali è stato quello di trasferirsi da New York all’isola di Guam. Ha così realizzato il suo libro “The Family Imprint: A Daughter’s Portrait of Love and Loss” nel quale presenta la sua collezione di fotografie.
Le commoventi foto in bianco e nero ci mostrano momenti precisi del viaggio dei genitori di Nancy, non ci vengono raccontati solo i trattamenti, le lacrime e il dolore, ma anche e soprattutto l’amore tra un uomo e una donna che vivono il loro quotidiano. Le notti di festa a ballare sotto le stelle contrastano con le immagine delle visite in ospedali. “(I miei genitori) Erano la definizione di forza e coraggio“, racconta Nancy “e vedendo queste immagini mi ricordo l’importanza di non lasciare che la paura mi blocchi. Mi ricorda anche di apprezzare ogni giorno e non perdere la prospettiva.“