Firenze, nel 2020 sarà aperta al pubblico la stanza segreta di Michelangelo Buonarroti

Per sfuggire alla vendetta dei Medici, Michelangelo Buonarroti, trovò rifugio sotto le Cappelle medicee per alcuni mesi, dove disegnò alcuni dei suoi progetti sulle mura di questi luoghi. Tra due anni, sarà possibile visitare la stanza segreta dell'artista.

Firenze, nel 2020 sarà aperta al pubblico la stanza segreta di Michelangelo Buonarroti

Michelangelo Buonarroti, padre del David e artista della “Cappella Sistina”, nel 1530, per tre mesi ha vissuto in una stanza segreta nelle Cappelle Medicee a Firenze per sfuggire alla vendetta dei Medici, che lo ritenevano colpevole di tradimento per aver aiuto i ribelli nella rivolta popolare che ha portato poi alla caduta dell casata fiorentina.

In quella stanza talmente piccola con una sola finestra per guardare l’esterno, Michelangelo Buonarroti con un solo carboncino ha riempito la solitudine disegnando sulle pareti le sue riflessioni sui vecchi lavori, sui lavori che stava portando avanti, come la Sacrestia Nuova con le Cappelle Medicee e i suoi progetti futuri se sarebbe mai sopravvissuto ai quei mesi davvero difficili passati all’interno del nascondiglio. Per accedere alla stanza segreta bisognava entrare da una botola presente all’interno della Basilica di San Lorenzo. La scoperta della stanza segreta di Buonarroti è avvenuta nel 1975 per caso, durante dei lavori di ristrutturazione, fatti dall’allora direttore delle Cappelle, Paolo Del Poggetto e ad oggi, invece, la direttrice del Museo del Bargello, Paola D’Agostino ha dichiarato che avrebbe intenzione di aprire la visita di questa stanza al pubblico nel 2020.

Proprio negli anni ’70, quasi come un’intuizione, l’ex direttore Bargello decise di togliere l’intonaco dalle pareti delle Cappelle e così vennero alla luce tutti i disegni e i pensieri di Michelangelo Buonarroti. Sui quei muri, l’artista aveva disegnato alcune delle sue opere che noi conosciamo, come la rivisitazione della statua del David, simbolo della Firenze Repubblicana, oppure l’intrico di corpi della volta della Cappella Sistina, ma c’erano anche delle sculture della Sacrestia, riletture della Leda e perfino una figura chinata e ripiegata su stessa che a molti ha dato l’impressione che fosse un autoritratto di Michelangelo, durante quei mesi di reclusione. Per diverso tempo questi disegni sono stati osservati solo dagli studiosi, solamente nel 2013 sono stati resi visibili ai turisti attraverso delle postazioni touch, senza però entrare nella stanza.

La notizia dell’apertura al pubblico nel 2020, è apparsa in questi giorni su alcuni giornali esteri, dove si legge che la direttrice Paola D’Agostino, vorrebbe aprire la stanza ai turisti di tutto il mondo e far visitare la stanza segreta di Buonarroti, anche se molti studiosi si stanno chiedendo se l’artista ha davvero vissuto lì per così tanto tempo, mentre altri , invece, sono convinti che quei disegni appartengono proprio al Buonarroti.

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