Dubai: copia del David di Michelangelo censurata per non offendere i musulmani

Una copia del David di Michelangelo è in esposizione a Dubai nel padiglione italiano per la Expo 2020. La statua è stata censurata per non offendere i visitatori musulmani della Expo.

Dubai: copia del David di Michelangelo censurata per non offendere i musulmani

E’ in corso in queste settimane la Dubai Expo 2020, inizialmente programmata per lo scorso anno e rimandata a causa della pandemia mondiale di Coronavirus, ed è polemica per la decisione di censurare una delle più famose opere d’arte al mondo. Gli organizzatori della mostra hanno infatti deciso di coprire i genitali del David di Michelangelo per evitare di offendere i musulmani più conservatori.

La copia della famosa scultura è stata realizzata tramite stampante 3D ed è alta circa 5.18 metri ed è stata il contributo italiano alla Expo per essere messa in mostra presso il padiglione italiano. Dopo aver dibattuto a lungo, gli organizzatori dell’evento hanno scelto di posizionare la statua dentro ad una colonna e di coprire le sue parti intime con una lastra di pietra.

La Dubai Expo 2020 avrebbe lo scopo di mostrare esempi di cultura ed innovazione da paesi di tutto il mondo, mentre le autorità locali sperano che possa attirare investimenti e turismo negli Emirati Arabi. La nudità pubblica è però vietata nello stato, e la prima presentazione della statua ai VIP degli Emirati ha causato “enorme imbarazzo” secondo quanto riportato da La Repubblica.

La statua, che comprensiva di piedistallo misura 6,72 metri, è quindi incapsulata dentro una tromba di scale, dove il suo volto è visibile a tutti i visitatori, mentre per visionare le sue parti intime è necessario spingersi sotto la scalinata. Davide Rampello, che ha curato il percorso espositivo, nega che ci siano state censure.

Il David non è visto come sempre accade dal basso verso l’alto, ma accoglie i visitatori guardandoli in faccia. Di solito nessuno può guardarlo negli occhi. Non ci sono state censure da parte del governo“, ha dichiarato Rampello al Corriere della Sera, mentre è polemica nel mondo artistico italiano per come è stata esposta la statua, la cui copia originale fu terminata da Michelangelo Buonarroti nella primavera del 1504 ed esposta presso la Galleria dell’Accademia di Firenze.

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