Covid-19 e musei, il sondaggio di NEMO

Musei in difficoltà per la prolungata chiusura dovuta al Covid-19.il sondaggio di NEMO, Network of European Museum Organisations, per capire come il lockdown abbia inciso sui musei.

Covid-19 e musei, il sondaggio di NEMO

Il mondo dell’Arte e, soprattutto quello dei musei, in questo momento storico è sicuramente molto fragile, a causa della crisi indotta dal Coronavirus. A spiegare meglio la situazione ci pensa un sondaggio lanciato da NEMO (Network of European Museum Organisations) che, raccoglie i dati dei musei europei; più di 650 comprensivi anche di quelli di altre parti del mondo come Filippine , Stati Uniti, Malesia, Polinesia.

Secondo il sondaggio, emerge che si sono persi fino a 50 mila euro a settimana. Subito dopo la proposta di Giuseppe Conte, (nel nuovo Dpcm) del 10 aprile, per quel che riguarda l’apertura delle librerie dal 14 aprile, anche altri enti della cultura, come i musei vorrebbero ripartire; sottolineando che verranno utilizzati naturalmente tutti i criteri sanitari e il contenimento del numero delle persone che visiteranno le mostre. Si mette in evidenza anche un altro problema, dovuto al rapporto fra le spese di gestione e le entrate diminuite a causa dei pochi ingressi.

Secondo il sondaggio sui musei (che si concluderà il 17 aprile) promosso dal sito NEMO, in riferimento al risultato riscontrato entro i primi quindici giorni da cui è partito, risulta una perdita di guadagno del 75-80% a settimana che, si è avuto a causa della prolungata chiusura del 92% dei musei per il coronavirus; ad eccezione di Albania, Svezia, Austria, che invece sono rimasti aperti.Si tratta di perdite dovute non solo alla diminuzione dei biglietti venduti, spese per servizi, bar ma anche per il fermo sui prestiti, in quanto tutte le mostre della stagione 2020 sono state rinviate.

La notizia che ci arriva dai musei è che il 70% di essi non è ricorso al licenziamento del personale, il 50% dei musei dichiara che l’80% del lavoro ora viene fatto da casa. Sono intervenute fonti di guadagno alternative, come il finanziamento per le situazioni di emergenza che riescono a coprire gli stipendi. Risorse che però non sono disponibili per tutti i paesi coinvolti nel sondaggio di NEMO. I sistemi di finanziamento infatti, si differenziano da paese a paese, come ci sono anche musei i cui finanziamenti corrispondono ai fondi pubblici.

Novità e futuro nell’arte

In questa fase storica i musei, per sopravvivere a questa crisi che costringe le persone a rimanere a casa, si sono attivati, grazie al web e alla rete, si sono organizzati tour virtuali anche in 3D, Viewing Rooms dove le gallerie espongono le opere dei loro artisti. Dal sondaggio risulta che di oltre il 60% dei musei, tramite social media soltanto il 13,4% afferma di aver aumentato il proprio budget per le attività online. I riscontri di queste iniziative dalle indagini sono nel complesso alquanto positivi; il 40% dei musei ha realizzato un aumento delle visite online, con ottimi risultati. NEMO, visti i riscontri positivi, invita ora i musei a proseguire con queste iniziative anche dopo che l’emergenza sarà conclusa.

Quando finalmente, si potrà ritornare a visitare i musei, sicuramente si dovrà tener conto delle norme igienico sanitarie. Saranno rispettate le direttive per quanto riguarda il distanziamento sociale, e l’uso delle mascherine; gli ingressi saranno possibili solo su prenotazione, il numero dei posti sarà limitato anche qui, e come nei negozi e supermercati, sarà quindi possibile regolare il flusso delle persone.

Si parla “dell’opportunità di pianificare eventi culturali in spazi all’aperto”, così ci spiega Agostino Riitano ex Project manager di Matera. Nella fase 2 sarebbe opportuno riaprire subito i musei per far ripartire il mondo della cultura; dalle librerie ai musei. Il vice sindaco di Roma Luca Bergamo confessa al Foglio che ” è estremamente prematuro immaginare prima di un mese la riapertura” che dovrà comunque avvenire, mediante la decisione delle autorità scientifiche e del governo. Comunque si sta già lavorando per una riapertura sicura e controllata.

Anche i dirigenti di quattro complessi museali del Trentino, invitano il governo, in un appello sottoscritto a non escludere i musei dalla fase 2 , in cui si augurano la riapertura dei musei e delle istituzioni culturali in generale, essendo considerati a livello legislativo “servizi pubblici essenziali”. Sicuramente, questa crisi sta apportando notevoli cambiamenti alla vita di tutti noi; AEC lancia un appello per consentire a librerie e musei di aprire assieme. Si discute quindi in questi giorni sulle attività che potranno tornare per prima alla normalità .

Continua a leggere su Fidelity News