Le opere di Banksy a sfondo satirico, politico e sociale, dalla ragazza con il palloncino al lanciatore di fiori, lo hanno reso un’icona mondiale della street art. Il motivo per cui il writer inglese è diventato così popolare è la sua capacità di tradurre in un linguaggio artistico semplice e d’impatto grandi temi, grazie all’immediatezza delle sue immagini.
Il mistero circa la sua identità, diventata un vero e proprio caso di studio e indagine, lascia trapelare alcune indiscrezioni della sua vita privata nell’ultima provocatoria opera, resa pubblica in questi giorni dall’artista sul suo profilo Instagram. Un’immagine casalinga accompagnata dal commento: “My wife hates it when I work from home” (“Mia moglie odia quando lavoro a casa“).
Si tratta del suo lavoro creativo più intimo: ambientato nel piccolo bagno della sua abitazione, invaso da ratti “nevrotici” che si aggirano correndo dappertutto, arrampicandosi su qualsiasi appiglio, inclinando pericolosamente lo specchio, srotolando la carta igienica, schiacciando il tubetto del dentifricio e facendo confusione e disordine.
Ma quale messaggio critico accompagna l’opera claustrofobica di Banksy? Con il termine murales si indica, nella sua accezione più moderna, dipinti di ampie dimensioni con connotazioni ideologiche e democratiche e, per questo, eseguiti spesso all’esterno a beneficio dell’intera cittadinanza e delle aree più periferiche e urbanisticamente degradate delle città.
In questo periodo di isolamento, l’unico ambiente in cui gli artisti sono costretti a dare libero sfogo alla propria emergenza comunicativa è quello domestico. Probabilmente, con l’immagine dei suoi topi dispettosi e “stressati” Banksy desidera urlare le emozioni di insofferenza provocati dalla quarantena.
Un gesto rivoluzionario rispetto alla dimensione soffocante della convivenza, a volte forzata a causa delle basse possibilità economiche e logistiche delle persone, costrette ormai da settimane a condividere lo spazio domestico spesso di pochi mq, soprattutto in città. Attraverso il suo genio, Banksy coglie e restituisce voce alle sensazioni di molti, dedicando il suo murale alla camera solitamente più contesa all’interno della casa: il bagno!