Archeologia, la maschera di Agamennone potrebbe essere un ritratto di Heinrich Schliemann

La notizia è stata data in esclusiva al quotidiano Libero dal professor Lorenzo Nigro, dell’Università La Sapienza di Roma. Schliemann è l'archeologo che ha scoperto l'antica città di Troia, il reperto fu scoperto nell'antica città di Micene.

Archeologia, la maschera di Agamennone potrebbe essere un ritratto di Heinrich Schliemann

L’archeologia è una materia affascinante, che appassiona persone in tutto il mondo. Ancora oggi gli archeologi sono intenti a studiare i segreti delle antiche civiltà che ci hanno preceduto. Una su tutte l’antica Grecia, culla della democrazia, dell’arte, della cultura e della letturatura. Quella Grecia, che insieme al nostro Paese, l’Italia, ha un patrimonio culturale inestimabile, unico al mondo. Di questo patrimonio fa parte anche la celebre maschera di Agamennone, leggendario re dell’Argolide e capo supremo degli Achei, prima popolazione ellenica seguita poi dagli Ioni e dagli Eoli. 

La maschera, completamente rivestita in oro, venne ritrovata nel 1876 nell’antica Micene da Heinrich Schliemann, un archeologo tedesco a cui si deve la scoperta dell’antica e leggendaria città di Troia. Il manufatto, secondo le teorie degli esperti e dello stesso Schiliemann, avrebbe ricoperto il volto di un uomo. Si tratta in realtà di una persona la cui identità rimane sconosciuta, ma l’archeologo tedesco credette all’epoca di aver trovato il corpo di Agamennone. Recentemente il professor Lorenzo Nigro, dell’Università La Sapienza di Roma, ha lanciato una teoria non nuova e a dir poco incredibile. 

Un ritratto di Schliemann

Secondo Nigro, che ha rilasciao un’intervista in esclusiva al quotidiano Libero, la maschera altro non sarebbe che un ritratto dello stesso archeologo tedesco, che avrebbe voluto fare così una “burla” che però resiste da 149 anni. Lo studioso ha ricostruito quelli che secondo lui sono i punti salienti che confermerebbero tale teoria. 

C’è da dire che la questione che la maschera sia un falso era stata rilanciata già in passato da altri studiosi, come lo statunitense William M. Calder III, che negli anni ’70 mise per primo in dubbio l’originalità del manufatto. Recentemente anche David A. Traill ha sostenuto la tesi che la maschera sia un falso commissionato a qualcuno dallo stesso Schliemann.

Per Nigro l’ipotesi che sia una burla non è da scartare, anche perchè se si nota bene la maschera d’oro presenta i baffi “all’insù”, proprio come gli aveva in epoca giovanile l’archeologo tedesco. Quella dei baffi “all’insù” era tra l’altro una moda molto diffusa nell’800, epoca in cui è vissuto lo stesso Heinrich Schliemann. Tra l’altro già da tempo si è notato come la maschera stilisticamente sia diversa da quelle della stessa epoca: stiamo parlando degli anni compresi tra il 1.550 e il 1.500 a.C. Staremo a vedere se anche questo mistero si risolverà.

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