Dopo il recente attentato alla stazione di Volgograd, dove una donna kamikaze si è fatta esplodere provocando la morte di diciotto persone, si moltiplicano le misure di sicurezza ad un mese dall’inizio delle olimpiadi invernali di Sochi per garantire la sicurezza per il rischio di attentati da parte del terrorismo caucasico.
Per garantire la sicurezza in occasione dell’evento, lo spiegamento di forze è imponente e sono scesi di recente in campo anche i cosacchi. Sono giunti, infatti, dalla ex regione di Kuban, ora Krasnodar, oltre 400 rappresentanti delle ex fedelissime truppe zariste che pattuglieranno la città in collaborazione con la polizia e saranno una presenza imponente con la loro uniforme tradizionale e il caratteristico colbacco. Si tratta senza dubbio di un’immagine di altri tempi con le truppe cosacche che sono state ricostituite nel 2010 nella città di Kubin, ma che trasmetteranno al mondo l’immagine di una solidità politica oggi perduta dalla Russia post-comunista, dilaniata dai conflitti interni e dalla crisi economica.
I piani di sicurezza non si fermano qui. Trapela la notizia che gli Stati Uniti hanno già pronto un piano di evacuazione degli atleti in caso di pericolo, con tanto di aerei privati pronti al decollo.
Le compagnie aeree russe, inoltre, fanno sapere che sarà vietato il trasporto come bagaglio a mano di qualsiasi liquido che non siano farmaci regolarmente certificati. Si legge, infatti in una nota presente sul sito dell’aeroporto Sheremetevo di Mosca, che sono vietati in cabina ”tutti i liquidi, compresi i prodotti d’igiene, i cosmetici, le medicine, gli aerosol e i gel in qualsiasi quantità”.