Mike Tyson e gli escamotage per eludere l’antidoping: "Usavo pene finto e urina dei miei figli"

L'ex campione del mondo di pugilato ha svelato di aver più volte utilizzato alcuni trucchetti per superare i test antidoping: tra questi figurano l'utilizzo di un pene finto e le urine dei figli.

Mike Tyson e gli escamotage per eludere l’antidoping: "Usavo pene finto e urina dei miei figli"

Mentre sta facendo molto discutere il caso del cestista DJ Cooper, smascherato per aver utilizzato le urine della moglie al solo fine di aggirare i controlli antidoping, sul tema è voluto intervenire Mike Tyson, grande e discussa ex leggenda del pugilato.

Intervistato da ESPN, l’ex campione dei pesi massimi ha rivelato che una simile circostanza non sarebbe affatto una novità nel mondo dello sport. Lui stesso avrebbe fatto altrettanto durante la sua controversa carriera che toccò il fondo nel 1997 quando, nel match contro Evander Holyfield, morse all’orecchio l’avversario, staccandogli un pezzo di cartilagine.

Come meglio precisato, anche lui era solito utilizzare le urine dei figli per superare i test antidoping. A chi gli domanda come facesse, Iron Mike ha dichiarato di essersi avvalso di un pene finto. “La maggior parte degli uomini si sente a disagio quando mostri il pene, quindi si voltavano sempre e io potevo ricorrere a questo trucco“.

Lo stratagemma si rendeva necessario in quanto, prima degli incontri, il 53enne pugile nato a Brooklyn era solito fare uso di cocaina. Lui stesso ha rivelato questo triste retroscena nella sua autobiografia, un’opera che ha fatto scandalo per le ammissioni legate all’assunzione di stupefacenti, all‘abuso di alcol, alle violenze gratuite e per uno stile di vita talmente dissennato da averlo portato a dilapidare qualcosa come 300 milioni di dollari. 

La sua non sarebbe però una confessione del tutto inedita. Già nel 2013 aveva accennato a questa circostanza, ribadendo come fosse relativamente semplice trovare sul web il kit del falso pene chiamato Whizzinator. E per non avere problemi in sede di controlli, la miglior strada percorribile era quella dell’urina dei figli, che si portava sempre dietro per farla franca. Quella della moglie avrebbe potuto destare troppi sospetti e, anzi, sarebbe stata proprio lei a farlo desistere in quanto, dai risultati, avrebbero potuto dedurre che la leggenda della boxe era sorprendentemente incinto

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