Con una strepitosa prova di forza, che potrebbe anche aver deciso questo 98° Giro d’Italia, Alberto Contador si riprende la maglia rosa ceduta a Fabio Aru il giorno prima dopo la caduta di Jesolo. Nella lunga cronometro da Treviso a Valdobbiadene di 59,4 km, corsa sotto la pioggia, la vittoria va al corridore bielorusso del Team Sky, Vasil Kiryienka, al secondo successo in una tappa del Giro dopo la vittoria della 19esima frazione dell’edizione del 2008. Per Kiryienka tempo finale 1h17’52” alla media di 45,770 km/h. Al secondo posto lo spagnolo dell’Astana Luis Leon Sanchez a soli 12”, mentre al terzo posto si piazza proprio el pistolero a 14” dal vincitore di tappa. Primo italiano Fabio Felline, ottavo con un ritardo di 1’26”.
Prova coraggiosa di Fabio Aru, che doveva limitare i danni, e finito al 29esimo posto a 3’01” dal vincitore e a 2’47” da Alberto Contador, a cui ha dovuto cedere il simbolo del primato. Per il sardo la gioia della maglia rosa è durata solo 24 ore e già dalla prossima tappa dovrà attaccare in salita se vuol provare a vincere il Giro. Ci si aspettava di più da Rigoberto Uran e da Richie Porte, ma mentre il colombiano resta ancora in classifica, avendo perso da Contador solo 2’31”, esce definitivamente dai giochi l’australiano che dopo la penalizzazione di Forlì e la caduta di Jesolo, accumula altri 4 minuti di ritardo in classifica generale.
Alla vigilia delle tappe alpine la nuova classifica vede Alberto Contador in maglia rosa davanti a Fabio Aru in ritardo di 2’28”. Novità al terzo posto, adesso occupato adesso dal costaricano Andrei Amador a 3’36”, sale al quarto posto Rigoberto Uran a 4’14”, quinto il belga Jurgen Van Den Broeck a 4’17”. Richie Porte adesso è 17esimo a quasi nove minuti da Contador.
Neanche il tempo di recuperare da questa massacrante cronometro che i corridori saranno impegnati in una delle tappe più difficili di questo Giro, quella che porterà la carovana da Marostica a Madonna di Campiglio. 165 km con tre Gran Premi della Montagna di prima e seconda categoria, con l’arrivo in quota a 1715 metri dopo una salita di 15,5 km con una pendenza media del 5,9% e punte del 12%.