La sedicesima tappa del Giro d’Italia, 174 km da Pinzolo ad Aprica con la scalata del Mortirolo, emette più di una sentenza su questo 98° Giro d’Italia. Lo spagnolo Alberto Contador è assoluto padrone della corsa e il suo avversario più pericoloso non è Fabio Aru, ma il connazionale Mikel Landa Meana.
Sul traguardo di giornata vince proprio il corridore dell’Astana, Mikel Landa Meana, già vincitore domenica a Madonna di Campiglio, che precede all’arrivo di 38” l’olandese Steven Kruijswijk, nuova maglia azzurra di miglior scalatore, e il leader della corsa Alberto Contador. Dietro i tre battistrada a 2’03” un terzetto formato dal russo Yury Trofimov, dal costaricano Andrey Amador e dal canadese Ryder Hesjedal, vincitore del Giro 2012. Fabio Aru, in difficoltà oggi, arriva al traguardo a 2’51” dal vincitore, a cui deve cedere sia il secondo posto in classifica generale che il ruolo di leader nella Astana.
Ma ancora una volta la tappa è stata infiammata dalle imprese di Alberto Contador. El pistolero ai -60 km ha forato ed è stato costretto al cambio di bici. Ne hanno approfittato gli uomini della Astana che hanno iniziato la salita del Mortirolo con una cinquantina di secondi di vantaggio sulla maglia rosa. A questo punto Contador ha iniziato una grande rimonta che lo ha riportato prima nel gruppo Aru e non contento ha poi staccato il sardo, portandosi con se Mikel Landa. Raggiunto il fuggitivo Steven Kruijswijk, primo sul Mortirolo, i tre hanno proseguito compatti fino agli ultimi 4 km quando Landa è partito per andare a vincere la tappa. Fabio Aru, frenato anche da un guasto alla catena della sua bici, ha cercato di contenere il ritardo per evitare di perdere anche il podio.
Dopo questa appassionante tappa la classifica generale vede sempre Alberto Contador in testa, davanti adesso a Mikel Landa Meana di 4’02”, terzo è Fabio Aru a 4’52”, quarto Andrey Amador a 5’48”.
La corsa prosegue con la diciassettesima tappa, sulla carta tranquilla per i 170 corridori rimasti in gara, con partenza da Tirano e arrivo in Svizzera a Lugano dopo 134 km con un solo Gran Premio della Montagna di terza categoria nei primi 15 km di gara.