Solo una settimana fa, tutta Italia aveva fatto il tifo per Jannik Sinner nell’atto finale degli ATP Finals di Torino, ma il giovane tennista azzurro, numero 4 del ranking mondiale, aveva dovuto cedere il passo a Novak Djokovic. Tempo di metabolizzare la sconfitta e il 22enne altoatesino si è preso sulle spalle la squadra azzurra di Davis portandola al trionfo nelle finali di Malaga e riportando in Italia la prestigiosa “insalatiera” dopo 47 anni dal trionfo in Cile della nazionale di Corrado Barazzutti, Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Antonio Zugarelli, guidata dal capitano non giocatore Nicola Pietrangeli.
Nell’atto conclusivo, sul campo del Palacio de Deportes José María Martín Carpena di Malaga, gli azzurri, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli, guidati dal capitano non giocatore Filippo Volandri, hanno regolato per 2-0 l’Australia, rendendo inutile la disputa del doppio, e aggiudicandosi la Coppa Davis, per il secondo storico successo per il tennis azzurro.
Dopo aver eliminato in semifinale la Serbia di Novak Djokovic, con Sinner capace di vincere al terzo set, dopo aver annullato tre match point al numero uno mondiale, gli azzurri si sono imposti in finale sull’Australia vincendo entrambi i singolari. Nel primo match, Matteo Arnaldi, dopo due ore e mezza di gioco, ha superato Alexei Popyrin 7-5 2-6 6-4. Tutto facile per Jannik Sinner, che ha conquistato il secondo, e decisivo, punto, vincendo in due set contro Alex De Minaur, con il punteggio di 6-3 6-0. Inutile a questo punto il doppio. Un successo che i giocatori azzurri hanno condiviso anche con Matteo Berretttini, infortunato, che ha voluto stare vicino ai suoi compagni raggiungendoli a Malaga.
Subito dopo la conclusione del suo match, e prima della premiazione della nazionale italiana, Jannik Sinner ha ringraziato tutto il pubblico presente a Malaga che, nonostante questa formula della fase finale della Coppa Davis preveda delle partite in campo neutro e, nel caso dell’Australia, a molti km di distanza, ha rispettato con la propria presenza, la competizione. Un grazie anche agli avversari, che hanno onorato al meglio la finale.