Sam Smith è uno dei cantanti di maggior successo del momento, grazie a singoli come “I’m not the only one” e “Stay with me“. Il giovane inglese è adesso al centro di accese polemiche per il video del suo nuovo singolo, “Lay me down“, ultimo estratto dal suo album di successo “In The Lonley Hour“.
Il video, girato nella Chiesa di San Margareth poco fuori da Londra e diretto da Ryan Hope, vede Smith che canta la sua ballata dal fondo ad una navata in quello che sembra essere un triste funerale, ma si rivela essere invece un felice matrimonio gay. Si tratta di una scelta controversa, se si pensa alla posizione della Chiesa nei confronti del matrimonio tra omosessuali.
La rivista Rolling Stone ha avuto modo di essere presente nel corso delle riprese del video, ed ha parlato con Smith del messaggio che ha voluto lanciare. “Ovviamente le nozze gay non sono permesse nelle chiese, e gireremo delle nozze gay oggi in una chiesa. Siamo i primi a farlo. Ovviamente non è un matrimonio vero, però ha comunque un significato,” ha commentato Sam.
Sam ha pubblicato il video sulla sua pagina Facebook ufficiale, scrivendo: “Questo video mostra il mio sogno, che un giorno gli uomini e le donne gay e gli uomini e le donne transessuali di tutto il mondo, così come accade con i nostri amici e le famiglie eterosessuali, possano sposarsi sotto qualsiasi tetto, in ogni città, in tutti i paesi, in ogni villaggio.”
Il cantante 22enne ammette anche che a volte la società si culla in un falso senso di sicurezza riguardo alla discriminazione verso gli omosessuali, visti i molteplici passi avanti fatti negli ultimi anni. “Siamo illusi, venendo dal Regno Unito o dall’America, nel pensare che non ci siano più problemi. Ci sono molti posti in America dove l’omosessualità non è ancora accettata. Da britannico, odio quando la gente dice ‘Nessuno ha problemi con i gay oggigiorno’. Non è così, non è affatto così.”
Lo stesso problema secondo Smith esiste con il razzismo. “Abbiamo ancora così tanta strada da percorrere riguardo a questi argomenti. La gente deve smettere di pensare ‘Ora va tutto bene, non dobbiamo più lavorarci su’ e deve ricominciare a protestare.”