Recentemente si sta tanto parlando di Fabrizio Corona, perché lui faceva ma fa ancora notizia, non è casuale allora il nome dato alla miniserie “Io sono Notizia” appunto; questa, prodotta da Bloom Media House e diretta da Massimo Cappello, è visibile a partire dal 9 gennaio sulla nota piattaforma online Netflix.
Impazza intanto il c.d. caso Signorini e questa vicenda, che è diventata anche e soprattutto giudiziaria, non si sa come terminerà. Fabrizio invece si conosce, non è un tipo che arretra, nemmeno davanti al pericolo del giudizio delle aule di tribunale. Ultimamente conduce “Falsissimo” una sorta di podcast (a video) visibile su Youtube e la puntata dove svela le vicende private dell’ex conduttore del Grande Fratello ha raggiunto ben 4 milioni di visualizzazioni.
La miniserie, della quale è già uscito il trailer con belle scene ed elettrizzanti colonne sonore, si scompone in 5 episodi – lunghi verosimilmente dai 40 ai 60 minuti ciascuno – e racconta l’ascesa di colui che poi è divenuto il “Re dei Paparazzi” quando appunto si generavano scoop e scandali mostrando e rendendo note le fotografie che immortalavano i Vip, si deve pensare, infatti, che era il periodo antecedente al boom dei social.
Si racconta la vita di Fabrizio, che aveva brama di potere, notorietà e danaro e che con determinazione è arrivato a raggiungere tutto questo. Poi le vicende giudiziarie e nel 2006 inizia l’inchiesta “Vallettopoli” e alla fine della stessa, dove la principale accusa a suo carico era quella di estorsione, arrivarono le decisioni definitive che lo condannarono ad una severa pena.
La serie, anche per questo molto attesa, alla vigilia viene presentata non solo come una semplice biografia di Fabrizio ma anche come un ritratto dell’Italia di quei tempi, anni novanta e primi duemila. Chi scrive ricorda, a testimonianza della sua forte popolarità in quegli anni, la canzone genere hip-hop intitolata “Corona non perdona”.