ChatGPT introduce la pubblicità: arriva tra una risposta e l’altra

OpenAI prepara l’integrazione di annunci pubblicitari su ChatGPT, come rivelato dal codice della versione Beta 1.2025.329, segnando una svolta nella monetizzazione del chatbot che conta oltre 800 milioni di utenti settimanali.

ChatGPT introduce la pubblicità: arriva tra una risposta e l’altra

ChatGPT, finora uno degli strumenti di intelligenza artificiale più apprezzati per la sua assenza totale di pubblicità, si prepara a cambiare pelle. Le prime conferme sull’arrivo di annunci pubblicitari arrivano direttamente dal codice della versione Beta 1.2025.329 dell’app ufficiale, dove sono presenti riferimenti inequivocabili come com.openai.feature.ads e menzioni di caroselli, annunci di ricerca e “bazaar”.

La novità non è ancora ufficiale, ma il quadro che emerge dagli sviluppatori lascia poco spazio a dubbi: gli utenti dovranno abituarsi alla presenza di contenuti promozionali tra una risposta e l’altra. Questa scelta di OpenAI rappresenta un passo importante verso la monetizzazione di ChatGPT, che fino a oggi aveva mantenuto un modello completamente privo di pubblicità anche nella versione gratuita. Con un bacino di utenti stimato in oltre 800 milioni a settimana, l’introduzione degli annunci potrebbe generare entrate considerevoli.

La decisione riflette anche un cambio di rotta del CEO Sam Altman, che in passato aveva definito gli annunci “inquietanti” e da considerarsi come “ultima spiaggia”. Oggi, invece, Altman sembra più aperto all’idea, probabilmente convinto che una gestione mirata e non invasiva possa essere compatibile con l’esperienza utente. Gli sviluppatori suggeriscono che la pubblicità potrebbe integrare funzionalità già presenti come lo strumento di ricerca acquisti, che permette agli utenti di confrontare prodotti e ricevere consigli online.

Questo scenario apre alla possibilità di inserire annunci contestuali e personalizzati, basati sulle interazioni degli utenti con il chatbot. Anche il reclutamento di oltre 600 ex dipendenti Meta, notato recentemente da The Information, sembra indicare una strategia mirata a sfruttare competenze avanzate in ambito pubblicitario e di targeting. La sfida principale sarà trovare il giusto equilibrio tra monetizzazione e qualità dell’esperienza utente.

ChatGPT si distingue per l’intimità e la precisione delle conversazioni, che spesso contengono informazioni personali e contestuali difficili da replicare altrove. La pubblicità inserita nel contesto di queste interazioni potrebbe risultare molto più mirata rispetto ai tradizionali banner online, ma c’è il rischio che diventi invasiva o distraente. Per ora, non è chiaro come OpenAI intenda gestire frequenza e posizionamento degli annunci, né se l’implementazione riguarderà immediatamente tutti gli utenti o solo un gruppo selezionato di beta tester.

Continua a leggere su Fidelity News