Negli ultimi giorni Apple, Samsung e Google hanno mostrato una serie di novità che segnano l’evoluzione dei rispettivi ecosistemi. Google punta su connettività avanzata e integrazione intelligente, con Pixel 10 e Pixel 9 che introducono gli SMS via satellite in Europa grazie a Orange, la sincronizzazione della modalità aereo tra Android e Wear OS e la compatibilità di Quick Share con AirDrop di Apple, eliminando barriere tra piattaforme. Apple conferma l’avvicinarsi del suo primo iPhone pieghevole e spinge sull’intrattenimento sportivo digitale con l’“Infinity Stadium” insieme al Real Madrid, offrendo esperienze immersive tramite Apple Vision Pro. Samsung, dal canto suo, prepara la One UI 8.5 con gestione intelligente della doppia SIM, amplia la gamma premium con Galaxy S26 e nuovi pieghevoli e introduce i Galaxy Glasses, occhiali smart leggeri con autonomia propria, confermando l’espansione nel mondo XR. Questi sviluppi riflettono strategie mirate a migliorare connettività, integrazione tra dispositivi e nuove esperienze d’uso, delineando le tendenze tecnologiche per il prossimo futuro.
Mondo Google
Google Pixel 10 e Pixel 9 inaugurano gli SMS via satellite in Europa grazie a Orange
La connettività satellitare arriva ufficialmente nel mercato europeo e lo fa attraverso un’esclusiva temporanea che vede protagonisti i Google Pixel 10 e Google Pixel 9, primi smartphone in Europa a poter inviare e ricevere SMS e coordinate senza rete mobile o Wi-Fi grazie al servizio “Message Satellite” introdotto da Orange in Francia. Disponibile dall’11 dicembre per i clienti privati dell’operatore, il sistema sfrutta l’infrastruttura di Skylo per assicurare comunicazioni bidirezionali anche in assenza totale di segnale tradizionale, permettendo ai possessori dei due Pixel di restare raggiungibili in Francia e in altri trentasette Paesi, tra cui Belgio, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Canada. Il servizio sarà attivabile gratuitamente per i primi sei mesi, poi con un’opzione da cinque euro al mese per chi possiede un abbonamento 5G o 5G+, mentre i clienti business dovranno attendere il 2026 per accedervi. Questa novità rafforza la posizione dei Pixel 9 e 10 nel panorama premium, dove già emergono per integrazione intelligente, comparto fotografico evoluto e pannelli da 6.8 pollici con risoluzione 2992 x 1344, e introduce una funzione che amplia realmente le possibilità d’uso quotidiano, soprattutto per chi si sposta in zone remote o desidera un ulteriore livello di sicurezza nelle comunicazioni; un esordio che segna l’inizio di una fase nuova per la connettività europea e che Orange promette di estendere progressivamente anche ad altri dispositivi.
Google Maps evolve per le festività con consigli smart, nuova sezione Esplora, previsioni sulle colonnine EV e recensioni con nickname
Google rende più intelligente e personalizzata l’esperienza della sua app cartografica Maps introducendo quattro funzioni pensate per semplificare gli spostamenti nei periodi più intensi: i “consigli da insider”, generati tramite Gemini, offrono indicazioni utili prima di raggiungere un locale o una struttura, mentre la sezione Esplora aggiornata permette di scoprire al volo luoghi di tendenza grazie anche a liste curate da fonti autorevoli; per chi guida un’auto elettrica arrivano le previsioni sulla disponibilità delle colonnine al momento dell’arrivo, frutto dell’analisi AI dei dati storici e in tempo reale, una soluzione che riduce attese e imprevisti; infine, la possibilità di recensire attività commerciali usando un nickname tutela la privacy mantenendo attivi i controlli di autenticità, con un rilascio progressivo su Android, iOS e desktop nelle prossime settimane.
Google libera Nano Banana Pro: la creatività AI diventa per tutti
Google amplia il raggio d’azione della sua generazione visiva con Nano Banana Pro, versione evoluta del modello basato su Gemini 3 Pro ora accessibile gratuitamente tramite l’app Gemini, dove basta selezionare “Create image” in modalità “Thinking” per provarlo. Il nuovo sistema gestisce composizioni complesse combinando fino a quattordici immagini e inserendo fino a cinque persone in un’unica scena coerente, migliorando resa, proporzioni e illuminazione. Tra le funzioni più avanzate spicca la capacità di scrivere testo direttamente nelle immagini, utile per poster, inviti e contenuti multilingua, mentre gli strumenti di editing permettono interventi localizzati su colori, prospettiva e illuminazione, con supporto fino al 4K. L’integrazione dei metadati C2PA garantisce maggiore trasparenza nell’era dei deepfake, indicando quando un’immagine è stata generata o modificata tramite AI. Disponibile globalmente con una soglia d’uso gratuita e funzioni aggiuntive per gli abbonati AI Plus, Pro e Ultra, Nano Banana Pro rappresenta un passo deciso verso la democratizzazione della creatività, offrendo strumenti di livello professionale a un pubblico sempre più vasto.
Scholar Labs di Google apre una nuova era per la ricerca accademica
Google introduce Scholar Labs, un laboratorio sperimentale che mira a rivoluzionare il modo in cui studenti e ricercatori affrontano quesiti complessi, spostando l’attenzione dalla semplice ricerca per parole chiave a un’analisi concettuale profonda grazie all’intelligenza artificiale generativa. Il sistema interpreta le domande in modo avanzato, identifica relazioni tra concetti e seleziona studi realmente pertinenti, spiegando anche perché una determinata pubblicazione risponde efficacemente al tema richiesto. Scholar Labs rappresenta quindi un’evoluzione rispetto alla tradizionale piattaforma Scholar, con un approccio capace di collegare discipline diverse e offrire insight utili in ambiti articolati come neuroscienze, algoritmi o fenomeni comportamentali. Il servizio è attualmente disponibile solo per un gruppo ristretto di utenti, ma è già possibile iscriversi alla lista d’attesa, segno di un progetto destinato ad ampliarsi e a diventare un alleato centrale per la ricerca scientifica del futuro.
Gemini 3 debutta in Italia: l’AI di Google entra in una nuova fase di maturità
Gemini 3 arriva ufficialmente su web, Android e iOS in Italia, portando agli utenti il modello più avanzato sviluppato da Google e rendendolo immediatamente accessibile senza aggiornamenti, grazie all’attivazione lato server. L’interfaccia invita sin dal primo avvio a provare Gemini 3 Pro, richiamabile in qualsiasi momento tramite la modalità “Ragionamento”, così da ottenere analisi più profonde e risposte più strutturate. Negli Stati Uniti gli abbonati ad AI Ultra possono già accedere anche all’AI Agent, mentre per tutti gli utenti italiani è disponibile SynthID, integrato come tool interno che permette di verificare se un’immagine è stata generata tramite intelligenza artificiale, pur con qualche limite quando manca la filigrana digitale. L’app iOS si allinea infine al design di quella Android, uniformando l’esperienza su tutte le piattaforme e segnando un passo importante verso un ecosistema Gemini più coerente, potente e trasparente.
Android e Wear OS: la modalità aereo finalmente sincronizzata
Google sta lavorando a una nuova funzione che permetterà di sincronizzare la modalità aereo tra smartphone Android e smartwatch Wear OS, un’opzione che l’ecosistema Apple offre da anni. La conferma arriva da stringhe nascoste nella build 2511 di Android Canary, dove compare il flag sync_airplane_mode_with_watches e la descrizione airplane_mode_sync_description, che spiega come, tramite connessione Bluetooth, l’attivazione della modalità aereo sul telefono si rifletta automaticamente anche sull’orologio e viceversa. Al momento la feature non è visibile nelle impostazioni, quindi resta teorica, ma il funzionamento previsto sembra semplice: premendo il tasto della modalità aereo su uno dei dispositivi, l’altra unità seguirà lo stesso stato, senza interrompere la connessione Bluetooth necessaria alla sincronizzazione. L’utente potrà scegliere liberamente se attivare o meno questa sincronizzazione, tramite un’opzione dedicata, e non è ancora chiaro se Google intenda renderla predefinita. Nonostante l’attesa, l’introduzione di questa funzione rappresenta un passo importante per chi utilizza smartphone e wearable Android insieme, semplificando la gestione delle connessioni in mobilità.
Google sorprende e avvicina Android all’ecosistema Apple con AirDrop
Google ha compiuto un passo storico rendendo Quick Share compatibile con AirDrop di Apple, permettendo agli utenti dei Pixel 10 di inviare foto, video e documenti a iPhone, iPad e Mac senza bisogno di app di terze parti o connessione a internet. Il trasferimento avviene punto a punto, garantendo massima sicurezza, e richiede il consenso esplicito dell’utente, mostrando il nome del mittente prima dell’accettazione. In pratica, i file appaiono nelle notifiche standard di ciascun sistema: sull’iPhone come se provenissero da un altro dispositivo Apple e su Android con l’avviso tipico dell’ecosistema Google, salvando automaticamente i contenuti nel gestore file. La funzione è già disponibile a livello globale, incluso in Italia, per Pixel 10, Pixel 10 Pro, Pixel 10 Pro XL e Pixel 10 Fold, e inizialmente opera solo in modalità “Tutti”, con piani futuri per consentire l’invio limitato ai soli contatti.
Mondo Apple
iPhone pieghevole sempre più vicino: autonomia da record e un design che punta in alto
L’ufficialità non è ancora arrivata e probabilmente servirà attendere ancora qualche mese, ma il quadro che emerge dai rumor è ormai solido: Apple sta preparando il suo primo iPhone pieghevole, un dispositivo in fase avanzata di progettazione e vicino alla definizione finale, inizialmente previsto per il 2026 e poi ipoteticamente spostato al 2027 secondo una voce isolata. Le ultime indiscrezioni provenienti dalla Cina si concentrano sulla batteria, che dovrebbe superare i 5.000 mAh e collocarsi in una fascia compresa tra 5.400 e 5.800 mAh, evidenziando un notevole passo avanti rispetto ai pieghevoli attuali e posizionando il futuro modello di Apple davanti al Galaxy Z Fold 7 di Samsung, che con i suoi 4.400 mAh appare meno competitivo sul fronte dell’autonomia. Il design atteso richiama l’idea di due iPhone Air affiancati, un concetto confermato da diverse fonti, mentre la produzione dei pannelli OLED dovrebbe essere affidata proprio a Samsung Display, il cui CEO ha rivelato la preparazione alla produzione di massa per un nuovo smartphone pieghevole destinato a un cliente nordamericano, lasciando intuire l’imminenza della fase produttiva.
Apple e Real Madrid: nasce l’“Infinity Stadium” e un documentario immersivo
Apple e il Real Madrid hanno annunciato una partnership innovativa volta a trasformare l’esperienza dei tifosi, combinando tecnologia e sport. Il vicepresidente dei servizi Apple, Eddy Cue, è stato ricevuto dal presidente merengue Florentino Perez per definire un progetto che include la produzione di un documentario immersivo e la creazione dello stadio “Infinito”. Il documentario, girato con oltre 30 telecamere Blackmagic durante la partita Real Madrid-Juventus valida per la UEFA Champions League 2025/26, sarà fruibile tramite Apple Vision Pro, offrendo ai fan la sensazione di essere fisicamente nel tunnel, sul campo e tra il pubblico, replicando l’atmosfera del Santiago Bernabeu. Oltre all’aspetto visivo, l’iniziativa integra Apple Wallet nello stadio, permettendo ai tifosi di gestire ingressi, parcheggi, trasporti, cibo, mappe e previsioni meteo in modo digitale e immediato. La tecnologia punta anche a superare i limiti di capienza dello stadio fisico, consentendo ai 34 mila membri senza posto annuale di vivere l’esperienza come se fossero presenti fisicamente. Con “El Bernabeu Infinito”, Apple e Real Madrid uniscono sport e innovazione digitale, dando vita a un’esperienza immersiva senza precedenti e aprendo nuove prospettive su come i fan possono interagire con il club e seguire le partite in maniera coinvolgente, confermando la strategia di Apple di investire nell’intrattenimento sportivo e nella realtà estesa.
Mondo Samsung
One UI 8.5 rivoluziona la barra di stato con gestione intelligente della doppia SIM
La prossima One UI 8.5, attesa all’inizio del 2026 con i Galaxy S26, introdurrà una novità elegante e funzionale nella barra di stato: l’icona della ricezione di rete per la doppia SIM sarà unica e aggregata, sostituendo le due attuali icone separate. Questo accorgimento riduce l’affollamento visivo nella parte superiore dello schermo, ottimizzando lo spazio per notifiche e altre informazioni di sistema, e conferisce all’interfaccia un aspetto più moderno e ordinato. Pur richiamando la soluzione già adottata da iOS, il cambiamento rappresenta un significativo miglioramento nella pulizia grafica, rendendo l’esperienza utente più piacevole e funzionale senza sacrificare informazioni cruciali.
Samsung prepara un 2026 ricco di novità premium tra Galaxy S26 e nuovi pieghevoli
Una lista interna emersa nelle ultime ore anticipa la strategia di Samsung per il 2026, rivelando che la gamma premium del prossimo anno sarà guidata dalla famiglia Galaxy S26 nelle sue varianti tradizionali e affiancata dai nuovi dispositivi pieghevoli, inclusi i successori degli attuali Flip e Fold. Secondo le informazioni trapelate, la serie Galaxy S26 manterrà l’impostazione vista nel 2025, smentendo definitivamente l’ipotesi di un ritorno del modello Edge dopo le prestazioni commerciali poco convincenti della precedente generazione, mentre sul fronte dei pieghevoli l’azienda sudcoreana proseguirà sulla linea evolutiva già nota, pur lasciando in sospeso il debutto del TriFold, probabilmente rinviato a causa di una distribuzione iniziale più selettiva del modello originale. Il quadro che emerge suggerisce che Samsung stia affinando la propria offerta senza rivoluzioni immediate, pur mantenendo aperta la possibilità di ulteriori sorprese nel corso dell’anno, motivo per cui ogni anticipazione va comunque trattata come rumor fino a conferme ufficiali.
Galaxy S26: luminosità ferma a 2.600 nit, Samsung punta sul compromesso
Secondo le ultime indiscrezioni diffuse dall’insider Ice Universe, i prossimi Galaxy S26 manterranno una luminosità massima di 2.600 nit, invariata rispetto ai Galaxy S25 e S24, segnando la terza generazione consecutiva senza incremento su questo fronte. La scelta, probabilmente dettata dalla necessità di contenere costi e preservare margini di guadagno, evidenzia un compromesso strategico da parte di Samsung, che rischia però di deludere i fan più esigenti e chi acquista le varianti Ultra cercando lo stato dell’arte tecnologico. Nonostante il valore rimanga adeguato alla visibilità sotto la luce diretta, il messaggio implicito è chiaro: l’azienda di Seul ha deciso di bilanciare innovazione e profitto, lasciando ai consumatori il compito di “prepararsi mentalmente” a una generazione di Galaxy S che non innalza ulteriormente l’asticella dei display.
Galaxy Glasses: Samsung punta sugli occhiali smart leggeri con autonomia propria
Samsung si prepara a espandere il suo ecosistema XR con i Galaxy Glasses, primi occhiali intelligenti dell’azienda contrassegnati dal modello SM-O200P, distinti dal visore Galaxy XR. Previsti per il 2026, questi smart glasses punteranno su audio, fotocamera e assistente vocale, senza display integrato, mentre un modello con schermo potrebbe arrivare nel 2027. Tra le peculiarità emergono lenti fotocromatiche tipo Transitions e una connettività autonoma via dati mobile, che renderebbe il dispositivo indipendente dallo smartphone, segnando un vantaggio competitivo rispetto ai Ray-Ban Meta. Il lancio iniziale è atteso negli Stati Uniti, con espansione progressiva globale, aprendo la strada di Samsung nel segmento degli occhiali smart leggeri.