Tecnologia a 360°: le ultime mosse di Google, Apple e Samsung

Google, Apple e Samsung rilanciano le loro piattaforme e dispositivi puntando su intelligenza artificiale, design più intuitivi e servizi integrati per migliorare l’esperienza quotidiana degli utenti.

Tecnologia a 360°: le ultime mosse di Google, Apple e Samsung

Negli ultimi giorni, Google, Apple e Samsung hanno presentato novità che confermano la spinta verso dispositivi più intelligenti, interfacce più intuitive e servizi sempre più integrati. Google migliora le sue app con strumenti più efficienti e funzioni basate sull’AI, Apple aggiorna design e modalità di fruizione delle proprie piattaforme, mentre Samsung amplia ecosistema e dispositivi, rafforzando la propria presenza nel mercato della tecnologia e dei servizi digitali. In generale, i principali player puntano a rendere l’esperienza utente più fluida, personalizzata e connessa.

Mondo Google

Google Messaggi introduce finalmente le menzioni nelle chat di gruppo

Google sta preparando un passo importante per rendere le conversazioni di gruppo più ordinate e gestibili all’interno della sua app Messaggi. Dopo mesi di indizi nascosti nel codice, la funzione delle menzioni inizia infatti a mostrarsi concretamente ad alcuni utenti del programma beta, segnando l’avvicinarsi del debutto pubblico. Si tratta di una novità semplice ma cruciale, perché permette di richiamare l’attenzione di un partecipante specifico digitando il simbolo “@” e scegliendo il contatto dall’elenco che compare, con relativa notifica dedicata anche nel caso in cui la conversazione sia silenziata. Il sistema, attivo per ora solo nelle chat RCS, consente anche di modificare il nome visualizzato dopo la selezione, così da mantenere una presentazione più discreta verso gli altri membri del gruppo. Le prime prove confermano che lo sviluppo è ormai maturo e, pur non essendoci una data precisa per il rilascio stabile, tutto lascia pensare che l’arrivo definitivo sia vicino, portando Google Messaggi più in linea con le piattaforme concorrenti e migliorando in modo concreto l’esperienza quotidiana degli utenti.

Gemini Live diventa più naturale e personalizzabile su Android e iOS

Google ha aggiornato in profondità Gemini Live rendendolo più espressivo, flessibile e vicino alle sfumature della comunicazione umana, grazie a un nuovo modello che potenzia la capacità dell’assistente di interpretare tono, ritmo ed elementi chiave del parlato. Gli utenti possono ora chiedere a Gemini di accelerare o rallentare la propria voce, migliorando l’accessibilità e permettendo un ascolto più comodo e chiaro durante le conversazioni. L’assistente introduce anche la possibilità di scegliere diversepersonalità vocali”, inclusi accenti interpretativi che rendono l’esperienza più coinvolgente e creativa, come nel caso dei video dimostrativi in cui Gemini cambia timbro per discutere ricette o idee per eventi tematici. Le novità coinvolgono inoltre l’apprendimento delle lingue, con esercizi conversazionali personalizzati, domande progressive e scenari simulati utili a migliorare pronuncia e comprensione. Un aggiornamento che conferma la volontà di Google di trasformare Gemini Live in un compagno digitale più adattabile, utile e capace di modellarsi sulle esigenze comunicative di ciascun utente.

Google estende la registrazione delle chiamate sui Pixel

Google ha attivato globalmente la registrazione delle chiamate sui Pixel compatibili, completando un rollout atteso sin dai tempi del Pixel 6. La funzione diventa visibile solo installando sia l’ultima versione dell’app Telefono sia il Pixel Drop di novembre, condizione necessaria affinché compaia nelle impostazioni. L’attivazione è confermata su Pixel 6 e modelli successivi con Android 14, mentre i dispositivi più recenti, come Pixel 10 Pro e Pixel 10 Pro Fold, accedono senza difficoltà alla novità grazie alle versioni più aggiornate dell’app. L’utente può scegliere tra registrazione manuale tramite Call Assist o modalità automatica per numeri selezionati, con gestione avanzata della conservazione e un messaggio acustico che informa l’interlocutore, in linea con le normative dei vari Paesi. La disponibilità varia infatti su base geografica e le funzioni avanzate di AI Call Notes restano limitate ai modelli più moderni. Dai primi riscontri la novità non sembra ancora attiva in Italia, segnale di un rollout che potrebbe richiedere ancora qualche giorno per completarsi.

Un nuovo modo di fare acquisti: l’evoluzione “smart” di Google per le festività

Google inaugura una stagione di shopping natalizio più intuitiva grazie a una serie di funzioni basate sull’intelligenza artificiale, pensate per trasformare la ricerca dei regali in un percorso fluido, rapido e sorprendentemente personalizzato. L’integrazione tra i modelli Gemini e il vastissimo Shopping Graph rende l’esperienza più naturale, al punto che descrivere un prodotto diventa sufficiente per ottenere suggerimenti visivi già pronti all’acquisto, tabelle di confronto aggiornate e informazioni continuamente sincronizzate con miliardi di inserzioni. In questa nuova dimensione conversazionale, anche la chat di Gemini si trasforma in un assistente dedicato allo shopping, capace di aiutare gli utenti a generare idee, confrontare alternative e organizzare liste per le feste, sempre con dati e prezzi aggiornati. Ancora più innovativa risulta la gestione dello stock locale, perché una semplice ricerca accompagnata dall’opzione “Let Google Call” permette all’AI di contattare i negozi nelle vicinanze e verificare disponibilità, costi e offerte, inviando poi un riepilogo preciso via mail o messaggio. A completare il quadro arriva il monitoraggio dinamico dei prezzi, che consente di seguire un prodotto in base a varianti e budget personalizzati, fino alla possibilità di procedere al checkout direttamente tramite Google Pay quando il prezzo diventa favorevole. Con queste novità, Google inaugura un ecosistema in cui l’acquisto online non è più una sequenza di passaggi ma una conversazione intelligente, pensata per far risparmiare tempo e per rendere lo shopping delle feste più piacevole e mirato.

NotebookLM evolve: una nuova frontiera per la ricerca digitale

Google amplia ulteriormente le capacità di NotebookLM, trasformandolo in uno strumento ancora più potente per studenti, professionisti e ricercatori che desiderano organizzare e approfondire informazioni complesse in modo strutturato. L’introduzione dei modelli Deep Research consente di delegare a un agente autonomo le fasi più impegnative del lavoro investigativo, dalla pianificazione delle query fino alla consultazione di centinaia di siti, restituendo report dettagliati e basati su fonti verificabili che possono essere integrati direttamente nel taccuino virtuale. Parallelamente, l’espansione del supporto ai formati di file più comuni nel mondo accademico, dai fogli Google ai documenti .docx, passando per PDF, immagini e materiali caricati tramite URL, permette di costruire un archivio di riferimento sempre più ricco e trasversale. Grazie a questa evoluzione, NotebookLM si afferma come un hub di conoscenza capace di analizzare dati strutturati, interpretare testi, organizzare contenuti multimediali e sintetizzare informazioni complesse, offrendo un ambiente di lavoro unificato che mira a velocizzare la ricerca e renderla più intuitiva.

My Pixel si rinnova in Italia: nuova interfaccia e gestione avanzata dei dispositivi

La nuova app My Pixel sta arrivando ufficialmente anche in Italia con un rollout lato server che introduce un’interfaccia completamente riprogettata, pensata per rendere più immediata la gestione dell’ecosistema Google: l’app ora si basa su quattro sezioni principali nella parte bassa della schermata, con una Home che raccoglie funzioni generali e suggerimenti personalizzati, un’area Suggerimenti che riprende e potenzia la precedente Pixel Tips per guidare l’utente alla scoperta delle funzionalità del proprio dispositivo, una sezione Assistenza dove ottenere supporto tramite strumenti intelligenti o contattando direttamente il team Google quando necessario, e infine un tab Store che funge da vetrina del Google Store con dispositivi, accessori, promozioni e comparazioni tra modelli; la distribuzione avviene da remoto e potrebbe richiedere qualche ora o giorno prima di raggiungere tutti gli utenti italiani, mentre parallelamente debutta sul Google Store la nuova sezione “I tuoi dispositivi”, uno spazio unico in cui visualizzare e amministrare smartphone, smartwatch, auricolari, tablet e prodotti per la smart home collegati al proprio account, accessibile tramite il menu del profilo dopo l’autenticazione.

Un verdetto che riaccende il confronto sul potere digitale

La recente decisione del tribunale di Berlino, che impone a Google il pagamento di circa 465 milioni di euro a favore della piattaforma tedesca Idealo, riporta al centro del dibattito il ruolo dei colossi tecnologici nei mercati digitali, con il caso che coinvolge anche Productodestinataria di 107 milioni di euro – e che nasce dall’accusa secondo cui il motore di ricerca avrebbe favorito Google Shopping penalizzando per anni i servizi concorrenti di comparazione prezzi; la richiesta iniziale di Idealo, pari a 3,3 miliardi di euro, metteva in luce un presunto vantaggio competitivo accumulato tra il 2008 e il 2023, periodo in cui – secondo la società tedesca – la visibilità dei comparatori indipendenti sarebbe stata fortemente ridotta, mentre Google ribadisce di aver introdotto dal 2017 importanti modifiche per garantire pari accesso agli spazi pubblicitari all’interno dei risultati di ricerca, sostenendo che la crescita da sette a oltre 1.500 piattaforme attive nella Shopping Unit certifica l’efficacia delle misure adottate; la sentenza, contro cui l’azienda americana ha immediatamente annunciato ricorso, solleva interrogativi sulle dinamiche con cui le big tech possono influenzare l’ecosistema del commercio online, incidendo sulla competitività dei servizi e sull’equilibrio tra innovazione, regolamentazione e concorrenza, in un contesto europeo dove la supervisione delle autorità rimane centrale e dove il rapporto tra piattaforme dominanti ed editori continua a essere un terreno di confronto aperto.

Mondo Apple

Apple incentiva le mini app con commissioni ridotte su App Store

Apple ha annunciato un nuovo programma che riduce dal 30% al 15% le commissioni sugli acquisti in-app per le mini app, un formato basato su HTML5 che vive all’interno di altre app. Questa mossa, mirata soprattutto agli sviluppatori di super app come WeChat, punta a incentivare la crescita di un ecosistema più ampio e articolato all’interno dell’App Store, offrendo allo stesso tempo una risposta alle pressioni antitrust negli Stati Uniti. Le mini app rappresentano esperienze autonome ma integrate, simili a servizi come pagamenti o ride sharing, e la riduzione delle commissioni ha l’obiettivo di rendere più sostenibile il loro sviluppo, evitando che le aliquote tradizionali dell’App Store scoraggino gli sviluppatori. Cupertino sottolinea che il programma aiuterà a promuovere la disponibilità di mini app e a favorire l’innovazione all’interno della piattaforma, garantendo agli utenti nuove funzionalità senza compromettere l’esperienza complessiva dell’App Store.

Apple Store si rinnova con il design Liquid Glass

Apple aggiorna l’App Store introducendo il design Liquid Glass già presente in iOS 26, con un’icona ridisegnata che mostra una sacola trasparente su sfondo blu profondo e un’interfaccia interna completamente rivista: i tradizionali pulsanti lasciano spazio a una barra di navigazione a schede mantenendo le stesse sezioni note agli utenti. La versione 6.6 porta anche miglioramenti prestazionali, pur senza dettagli specifici, e rientra in un più ampio piano di aggiornamenti che ha interessato Shazam, Apple TV e GarageBand, mentre iWork attende il suo turno. L’effetto traslucido del Liquid Glass dona profondità e leggerezza, migliorando la leggibilità e creando un’esperienza più moderna e coerente con l’ecosistema Apple, pur in un rollout graduale che permette di affinare il design e testarne l’accoglienza.

Mondo Samsung 

Galaxy A27 compare nei registri interni di Samsung e suggerisce un lancio imminente

Il Galaxy A27 è recentemente apparso nei registri interni di sviluppo di Samsung, confermando che il modello dovrebbe far parte della linea A del 2026 insieme al Galaxy A37. Identificato con il numero di modello SM-A276, il dispositivo non ha ancora specifiche ufficiali, ma le prime indiscrezioni indicano la possibile continuità con il suo predecessore: schermo Super AMOLED a 120 Hz, fotocamera principale da 50 MP e batteria da 5.000 mAh con ricarica da 25 W. Tuttavia, la forte concorrenza potrebbe spingere Samsung a introdurre miglioramenti, soprattutto in autonomia e velocità di ricarica. Il debutto del Galaxy A27, A37 e A57 è atteso per il prossimo anno, tutti con la stessa politica di sei aggiornamenti di sistema.

Samsung Health e iFIT: verso un ecosistema fitness integrato e dati utente al centro dell’esperienza

Samsung amplia le funzionalità di Samsung Health grazie alla partnership con iFIT, portando negli Stati Uniti allenamenti professionali direttamente nell’app e offrendo agli utenti Galaxy – soprattutto a chi usa un Galaxy Watch – un’esperienza integrata che mostra in tempo reale frequenza cardiaca, calorie e durata della sessione; le categorie disponibili includono HIIT, yoga, Pilates, forza, barre, recupero e mindfulness, con un video gratuito al mese e la possibilità di accedere al catalogo completo tramite abbonamento da 9,99 dollari o 99,99 dollari l’anno (valori convertibili in euro), sostenuto da promozioni dedicate ai nuovi dispositivi; questa alleanza si inserisce nella strategia più ampia di Samsung di trasformare l’app in un hub avanzato per i dati sulla salute, già rafforzata dall’accordo con HealthTap per consulti medici direttamente dall’app, mentre l’eventuale arrivo in Europa resta incerto a causa delle normative stringenti sulla gestione dei dati sensibili previste dal Digital Services Act.

Samsung al centro del mercato memoria con rincari senza precedenti

Samsung si trova in una posizione di forza nel mercato dei chip di memoria, dove nelle ultime settimane ha applicato aumenti fino al 60%, spingendo il settore a riconsiderare costi e approvvigionamenti: una crescita così rapida dei prezzi, legata alla domanda esplosiva di infrastrutture per l’intelligenza artificiale e ai server basati su moduli DDR5, sta mettendo sotto pressione produttori di data center e aziende hi-tech, costretti a pagare cifre più elevate per ottenere quantità di memoria comunque inferiori alle necessità; secondo fonti industriali, la corsa ai chip ha generato acquisti frenetici e reso più complicata la produzione di smartphone, come confermato anche da Xiaomi, mentre gli analisti spiegano che proprio la minore esposizione iniziale di Samsung ai chip avanzati per l’AI ha consentito all’azienda di mantenere ampie scorte di memoria tradizionale e di imporre aumenti più alti rispetto a SK Hynix e Micron; TrendForce prevede rincari del 40-50% nei contratti trimestrali dell’ultimo trimestre, mentre Fusion Worldwide indica che i moduli DDR5 da 32 GB sono passati da 149 a 239 dollari, con incrementi fino al 50% anche sui tagli da 16 GB e 128 GB e oltre il 30% per 64 GB e 96 GB; una strategia che riflette una domanda definita “molto forte” e che spinge molte aziende a siglare accordi pluriennali per il 2026 e 2027 per evitare ulteriori rialzi in un mercato sempre più competitivo.

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