WhatsApp cambia rotta: arriva la segnalazione bug con una scossa, ma l’app per Windows 11 delude

Due aggiornamenti caratterizzano WhatsApp: su Android arriva una funzione innovativa per segnalare facilmente i problemi, mentre su Windows 11 l’app nativa lascia il posto a una versione basata su WebView2 che consuma più risorse e offre prestazioni peggiori.

WhatsApp cambia rotta: arriva la segnalazione bug con una scossa, ma l’app per Windows 11 delude

WhatsApp continua a evolversi, ma non tutte le novità stanno incontrando l’entusiasmo degli utenti. Da un lato, la piattaforma di Meta introduce una funzione pratica e intuitiva per migliorare la qualità del servizio su Android, dall’altro, la nuova versione per Windows 11 sembra rappresentare un passo indietro in termini di efficienza e prestazioni.

Con l’aggiornamento WhatsApp beta per Android 2.25.34.6, gli sviluppatori hanno introdotto una novità semplice ma estremamente utile: la possibilità di segnalare bug scuotendo il dispositivo. Questa funzione, al momento in fase di test per un numero limitato di utenti, consente di accedere rapidamente al modulo di segnalazione senza dover navigare tra i menu. Basta una leggera scossa per aprire un piccolo pannello che chiede se si desidera procedere con la segnalazione, dopodiché l’app cattura automaticamente uno screenshot della schermata in uso, offrendo agli sviluppatori informazioni visive utili per individuare e risolvere il problema.

L’utente può aggiungere una descrizione del bug e decidere se includere o meno lo screenshot, tutelando così la propria privacy. Non mancano, infatti, precauzioni specifiche: WhatsApp evita di scattare schermate quando si visualizzano contenuti personali come foto profilo o chat private. Inoltre, chi non desidera utilizzare questa scorciatoia può disattivarla facilmente dalle impostazioni della sezioneSegnala un problema”.

L’obiettivo di questa funzione è chiaro: ridurre gli attriti tra utenti e sviluppatori, incoraggiando una comunicazione più diretta e immediata in caso di malfunzionamenti. Con il crescente numero di funzioni integrate nell’app — dai canali alle community fino all’intelligenza artificiale per la gestione dei messaggi — il rischio di piccoli difetti tecnici aumenta, e un sistema di segnalazione rapido come lo “shake-to-report” rappresenta un modo intelligente per mantenere alto il livello di stabilità e affidabilità.

Sul fronte desktop, invece, le notizie non sono altrettanto positive. La nuova versione di WhatsApp per Windows 11 ha abbandonato l’architettura nativa UWP per tornare a un approccio basato su WebView2, ossia un contenitore che carica semplicemente la versione web dell’applicazione. Il risultato? Un consumo di risorse decisamente più elevato e un’esperienza utente meno fluida. Nei test effettuati da Windows Latest, la nuova versione di WhatsApp per Windows 11 utilizza in media oltre 1 GB di RAM anche in inattività, con picchi che possono arrivare fino a 3 GB quando si gestiscono molte conversazioni.

L’app nativa, al contrario, si manteneva su valori molto più contenuti, intorno ai 190 MB nella maggior parte dei casi. A ciò si aggiungono tempi di caricamento più lenti, notifiche in ritardo e minore integrazione con il sistema operativo, rendendo l’esperienza complessiva più macchinosa rispetto al passato. Secondo alcune ipotesi, questa scelta potrebbe essere legata ai tagli del personale all’interno di Meta, che avrebbero portato allo scioglimento del team dedicato allo sviluppo dell’app nativa per Windows. L’adozione di WebView2 consente di risparmiare sui costi di manutenzione, ma a scapito della qualità percepita dagli utenti.

Continua a leggere su Fidelity News