San Siro diventa ufficialmente dei club: Inter e Milan firmano il rogito e aprono una nuova era per Milano

Con la firma del rogito, Inter e Milan diventano proprietarie di San Siro e delle aree circostanti, sbloccando il progetto del nuovo stadio entro il 2031, mentre la Procura valuta la regolarità della procedura.

San Siro diventa ufficialmente dei club: Inter e Milan firmano il rogito e aprono una nuova era per Milano

È un passaggio che entra nella storia del calcio italiano: lo stadio di San Siro, tempio delle sfide internazionali e simbolo architettonico di Milano, non è più del Comune ma appartiene ora a Inter e Milan. La firma del rogito è arrivata nella mattina del 5 novembre 2025, al termine di un iter amministrativo e finanziario complesso, concluso presso lo studio notarile di Filippo Zabban, nel pieno centro della città.

L’operazione ha visto coinvolti i vertici delle due società e rappresenta il coronamento di anni di trattative e piani di sviluppo urbano. La tempistica non era casuale. Le parti puntavano a chiudere entro il 10 novembre per evitare l’applicazione di un vincolo architettonico sul secondo anello del Meazza, vincolo che avrebbe imposto il mantenimento integrale della struttura attuale, rendendo così impossibile procedere con una trasformazione radicale dell’impianto.

La delibera comunale ha autorizzato la vendita, fissando il prezzo complessivo in 197 milioni di euro, da versare in più tranche. Il trasferimento della prima parte dei fondi, pari a circa 100 milioni di euro comprensivi di IVA e oneri pregressi, è stato l’ultimo tassello prima della firma.

All’uscita dal notaio, il presidente rossonero Paolo Scaroni ha commentato con parole simboliche: «Le cose belle richiedono sempre tempo». Una frase che racconta bene il percorso travagliato che ha portato alla piena proprietà condivisa del Meazza e apre la strada verso una nuova stagione per Milano e per il calcio italiano.

Con l’acquisizione, Inter e Milan possono finalmente attivare il progetto già definito nel dossier presentato nei mesi scorsi. Il piano prevede la costruzione di un nuovo stadio moderno con 71.500 posti sul lato ovest dell’attuale impianto, dotato di tecnologie all’avanguardia, spazi hospitality e un sistema di fruizione pensato per eventi sportivi e di intrattenimento.

L’attuale Meazza sarà in parte preservato e riconvertito in un polo museale e commerciale, così da mantenere viva la memoria sportiva e il suo ruolo iconico nel tessuto urbano. L’inizio dei lavori è previsto per il 2027, con l’apertura dell’impianto stimata per il 2031. La conclusione del rogito è avvenuta in concomitanza con la seconda convocazione dell’assemblea dei soci del Milan, un passaggio tecnico necessario affinché il vecchio CdA resti in carica il tempo utile a chiudere tutte le procedure relative alla compravendita.

Un ulteriore tassello organizzativo che conferma come l’operazione coinvolga diversi piani gestionali e istituzionali. Nel frattempo, resta aperta una verifica da parte della Procura di Milano, che sta indagando per turbativa d’asta sull’assegnazione di San Siro ai due club. Tra le testimonianze raccolte quella del promoter Claudio Trotta, figura di spicco nel comitato “Sì Meazza”, che aveva manifestato interesse verso lo stadio per attività legate allo spettacolo dal vivo, sostenendo però l’impossibilità di partecipare al bando del Comune per le tempistiche ridotte. Si tratta quindi di un’acquisizione storica che procede parallelamente a un’attività di controllo giudiziario volta ad assicurare trasparenza in ogni sua fase.

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