Negli ultimi giorni, il panorama tech globale è stato animato da novità significative provenienti dai principali colossi del settore. Apple continua a puntare sull’innovazione con il suo primo iPhone pieghevole, ma i tempi di debutto sembrano destinati a slittare, mentre le vendite del modello Air mostrano qualche difficoltà. Samsung, dal canto suo, prepara la nuova generazione di Galaxy S26 con aggiornamenti mirati a migliorare prestazioni, design e durabilità dei pieghevoli, senza stravolgere il comparto fotografico. Google, invece, affronta sfide legate all’informazione e alla compatibilità dei propri servizi, con editori italiani sul piede di guerra per la funzione AI Overview e aggiornamenti strategici su Android, Google Home e Gemini, che si avvicina a un’interazione sempre più umana e funzionale. Queste evoluzioni evidenziano come l’industria tech stia lavorando contemporaneamente su innovazione, sicurezza e personalizzazione dell’esperienza utente.
Mondo Apple
Apple rallenta i tempi per il suo primo iPhone pieghevole
Il debutto del tanto atteso iPhone pieghevole potrebbe slittare di un anno rispetto ai piani iniziali. Secondo le analisi di Mizuho Securities, Apple starebbe prendendo più tempo per perfezionare la cerniera e ottimizzare il design del dispositivo, che dovrebbe integrare un ampio display interno da 7,58 pollici e uno esterno da 5,38 pollici. L’obiettivo sarebbe quello di garantire la massima affidabilità strutturale e un’esperienza d’uso in linea con gli elevati standard di Cupertino. Sebbene un lancio nel 2026 non sia ancora del tutto escluso, le probabilità sembrano ridotte: l’arrivo potrebbe concretizzarsi soltanto nel 2027, accompagnato da scorte limitate nelle fasi iniziali. Mizuho conferma inoltre che Apple starebbe già lavorando a un secondo modello pieghevole, previsto per il 2028 con un prezzo più accessibile, e avrebbe riattivato i progetti per un MacBook pieghevole da 18,9 pollici. Parallelamente, la casa di Cupertino starebbe pianificando una riorganizzazione della sua gamma tradizionale, con la serie iPhone 18 distribuita in due ondate di lancio e un occhio al futuro ventennale del celebre smartphone, che potrebbe introdurre un modello celebrativo completamente inedito.
Apple riduce la produzione di iPhone Air a causa delle vendite deludenti
Apple ha deciso di tagliare la produzione dell’iPhone Air dopo che le vendite del modello si sono rivelate inferiori alle aspettative, mentre iPhone 17, 17 Pro e 17 Pro Max continuano a registrare numeri superiori rispetto ai rispettivi predecessori. Il dispositivo, concepito come sostituto della gamma Plus, era stato apprezzato per robustezza, design compatto e autonomia discreta, ma la presenza di una sola fotocamera, una batteria limitata e un prezzo relativamente alto ne hanno ridotto l’appeal commerciale. Il taglio di produzione di un milione di unità evidenzia come Apple adatti costantemente la strategia in base alla risposta del mercato, calibrando volumi e disponibilità, mentre il modello Air resta una proposta di nicchia rispetto ai successi dei modelli di punta.
Mondo Samsung
Samsung Galaxy S26: la rivoluzione che (forse) non ci sarà
A quanto pare, Samsung non sembra intenzionata a rivoluzionare il comparto fotografico del suo prossimo top di gamma. Secondo le più recenti indiscrezioni, il Galaxy S26 — o Galaxy S26 Pro, come potrebbe essere ribattezzato — manterrà la stessa dotazione di sensori già vista sui modelli precedenti, a partire dal Galaxy S22. Il leaker Erencan Yilmaz, ripreso da IceUniverse, ha confermato che il dispositivo dovrebbe integrare il sensore principale S5KGN3, l’ultra-wide IMX564, il teleobiettivo S5K3K1 e la selfie-cam S5K3LU. Tutto lascia intendere che Samsung abbia scelto la via della continuità, puntando su un miglioramento software più che su un’evoluzione hardware. Sul piano tecnico, il Galaxy S26 dovrebbe invece proporre un chipset Exynos 2600 di nuova generazione e una batteria da 4.300 mAh, confermando la volontà dell’azienda di bilanciare prestazioni ed efficienza energetica in vista del debutto atteso per l’inizio del 2026.
Galaxy S26 Ultra svela il nuovo look della fotocamera tramite custodie leak
Le ultime immagini trapelate online del Samsung Galaxy S26 Ultra mostrano il dispositivo inserito in una custodia protettiva, confermando le anticipazioni sul suo desbign b. La novità più evidente riguarda il comparto fotografico, che abbandona i tradizionali anelli separati a favore di un unico modulo ovale rialzato, racchiudendo i tre sensori principali sul lato sinistro in un’unica struttura compatta. Questo cambiamento stilistico, già testato da Samsung su modelli di fascia più bassa, sembra destinato a uniformare l’aspetto dei futuri flagship, eliminando la distinzione estetica tra top di gamma e dispositivi economici. Sul fronte hardware, il Galaxy S26 Ultra dovrebbe montare lo Snapdragon 8 Elite Gen 5, mentre le altre varianti della serie, S26 Pro e S26 Plus, continueranno a utilizzare il SoC Exynos 2600 per le versioni globali. Le custodie confermano inoltre che Samsung manterrà un linguaggio di design coerente e riconoscibile, puntando su funzionalità fotografiche di alto livello integrate in un look moderno e minimalista.
Addio alla serie Edge: Samsung cambia strategia con i Galaxy S26
Secondo un recente rapporto proveniente dalla Corea del Sud, Samsung avrebbe deciso di interrompere definitivamente la linea Galaxy Edge, ponendo fine a questa variante con il modello Galaxy S25 Edge. Il dispositivo, lanciato solo pochi mesi fa, non avrebbe raggiunto gli obiettivi di produzione e vendita prefissati, con circa 300.000 unità pianificate tra settembre e dicembre. Di conseguenza, il futuro Galaxy S26 Edge non vedrà la luce, smentendo le voci e i render preliminari che ne avevano anticipato l’esistenza. L’azienda coreana punterà quindi su una lineup più tradizionale composta da Galaxy S26, Galaxy S26+ e Galaxy S26 Ultra. Le anticipazioni parlano di una batteria da 4.300 mAh per il modello base, da 5.000 mAh per l’Ultra e di un chipset Exynos 2600 o Snapdragon 8 Elite Gen 5 a seconda dei mercati. Il debutto della nuova serie è previsto per l’inizio del 2026, segnando l’inizio di una nuova fase per la gamma Galaxy S, più snella ma sempre orientata all’eccellenza tecnologica.
Samsung punta su pieghevoli più resistenti: una nuova patente promette display duraturi e senza pieghe visibili
Samsung sembra pronta a rivoluzionare ancora una volta il mercato dei pieghevoli. Un recente brevetto depositato dalla divisione Display dell’azienda sudcoreana rivela lo sviluppo di pannelli pensati per offrire una resistenza nettamente superiore rispetto agli attuali Galaxy Z Fold e Flip. Il documento descrive una struttura multistrato capace di mantenere la flessibilità senza deteriorarsi nel tempo, grazie a materiali rinforzati e a un sistema di gestione termica che limita l’usura dovuta all’uso prolungato. Oltre alla maggiore robustezza, Samsung prevede di integrare sotto lo schermo sensori biometrici e componenti aggiuntivi, mantenendo un’esperienza tattile fluida anche nei punti di piega. Un adesivo a base di resina garantirà l’aderenza delle diverse sezioni, riducendo i rischi di distacco o infiltrazioni di polvere. Sebbene la registrazione del brevetto non garantisca un’applicazione immediata, è plausibile che queste innovazioni trovino spazio nelle prossime generazioni di dispositivi pieghevoli, magari già a partire dal futuro Galaxy Z Fold, accrescendo la durabilità e migliorando l’esperienza d’uso nel lungo periodo.
One UI 8.5 porta nuovi sfondi interattivi: tra basket e illusioni ottiche
La build più recente di Samsung One UI 8.5 rivela novità interessanti sul fronte della personalizzazione visiva degli smartphone Galaxy, con l’introduzione di sfondi interattivi che arricchiscono l’esperienza della schermata di blocco. Il primo wallpaper riproduce un campo da basket, dove una palla animata cade e rotola sullo sfondo, creando un effetto dinamico e giocoso. Il secondo sfondo si ispira alle geometrie escheriane in stile cartoon dei giochi Monument Valley, reagendo all’inclinazione del telefono e generando un effetto di parallasse marcato, che aumenta la profondità visiva rispetto agli sfondi tradizionali Samsung. Queste aggiunte, sebbene minori rispetto a feature più corpose come strumenti AI e funzioni di ottimizzazione della batteria, testimoniano l’attenzione crescente del colosso coreano verso l’aspetto estetico e l’interattività. Essendo ancora una build preliminare, non è certo se questi sfondi saranno presenti nella versione finale di One UI 8.5, ma rappresentano un segnale chiaro di come Samsung stia sperimentando nuove soluzioni per rendere l’esperienza utente più coinvolgente e originale.
Galaxy XR: il visore che fonde realtà e potenza in un design premium
Samsung si prepara a rivoluzionare il settore della realtà mista con il Galaxy XR, un visore di fascia alta sviluppato sotto il nome in codice “Project Moohan” e basato su Android XR di Google. Dotato di un display micro-OLED 4K con oltre 29 milioni di pixel e una densità di 4.032 PPI, promette una qualità visiva senza precedenti, supportata dal potente chipset Snapdragon XR2+ Gen 2 co-progettato con Qualcomm e Google. Il controllo dell’esperienza avviene in modo naturale tramite mani, occhi e voce, grazie a una fitta rete di sensori che include anche un sistema di rilevamento della profondità. L’interfaccia One UI XR garantisce un ambiente fluido e intuitivo, con applicazioni Samsung, Google e Netflix già integrate. Realizzato con attenzione all’ergonomia, pesa 545 grammi e offre un comfort ottimale anche durante sessioni prolungate. Il debutto ufficiale è fissato per il 21 ottobre, con un prezzo previsto di circa 1.800 dollari (circa 1.660 euro).
Mondo Google
Editori italiani contro Google: AI Overview finisce nel mirino dell’Agcom
Gli editori italiani, guidati dalla FIEG, hanno presentato un reclamo formale all’Agcom contro la funzione AI Overview di Google, accusata di violare il Digital Services Act e di danneggiare l’ecosistema dell’informazione online. Secondo l’associazione, il sistema — che fornisce risposte dirette nelle ricerche senza indirizzare gli utenti ai siti d’origine — ridurrebbe drasticamente il traffico verso le testate giornalistiche, compromettendo la sostenibilità economica e la pluralità dell’informazione. Anche l’ENPA ha avviato azioni simili in altri Paesi UE, chiedendo alla Commissione europea di intervenire per garantire maggiore trasparenza e tutela del mercato editoriale digitale.
Pixel in difficoltà con Android 16 QPR2 Beta 3: guida al ripristino
La Beta 3 di Android 16 QPR2, rilasciata da Google, ha creato problemi di stabilità su diversi smartphone Pixel, generando boot loop su modelli che vanno dal Pixel 6 fino ai più recenti Pixel 10. A seguito delle segnalazioni, Google ha sospeso la distribuzione automatica via OTA, pur mantenendo disponibili le immagini Factory per un’installazione manuale. Il problema sembra collegato alla funzione Desktop Experience nelle Opzioni Sviluppatore: disattivandola prima dell’aggiornamento, molti dispositivi evitano il blocco. Chi si trova già con il Pixel inutilizzabile può intervenire tramite ADB da PC, eseguendo il comando adb shell settings put global override_desktop_experience_features 0, oppure provare a raggiungere il menu impostazioni usando una tastiera USB-C durante l’avvio per disattivare manualmente la funzione. Pur richiedendo pazienza e qualche tentativo, queste procedure permettono di riportare lo smartphone alla normale operatività senza dover reinstallare completamente la Factory Image e perdere i dati.
Google Home si colora in vista di Gemini: i LED diventano RGB sugli smart speaker
Google sta sperimentando un piccolo ma curioso aggiornamento sui suoi speaker smart Nest Mini e Nest Audio: i classici quattro puntini a LED ora si animano con una rapida sequenza di colori giallo, rosso, verde e blu subito dopo la pronuncia della hotword “Hey Google”, per poi tornare bianchi. La modifica è parte di un firmware in distribuzione tra gli utenti del programma Preview e sembra anticipare l’arrivo di Gemini for Home, l’aggiornamento in chiave Gen AI che sostituirà gradualmente l’attuale Assistant. L’animazione, fugace e discreta, offre un indizio visivo del nuovo logo di Gemini e rappresenta il primo passo verso un’esperienza più interattiva e visivamente accattivante. In futuro, con l’arrivo di un nuovo Google Home Speaker, il design dei LED subirà ulteriori cambiamenti, sostituendo i puntini con un anello luminoso alla base, confermando la tendenza di Google a rendere i suoi dispositivi smart più dinamici e integrati con la nuova generazione di intelligenza artificiale domestica.
Gemini Live si trasforma in un vero interlocutore umano
Con l’ultimo aggiornamento, Gemini Live compie un salto evolutivo che lo avvicina più che mai al modo in cui gli esseri umani comunicano. La piattaforma di intelligenza artificiale non si limita più a comprendere le parole, ma interpreta anche le sfumature della voce, modulando la propria risposta in base al tono, al ritmo e all’emozione percepita. Questo significa che può reagire con empatia, scegliendo un registro più calmo o più energico a seconda del contesto. Grazie alle ottimizzazioni del modello linguistico Gemini 2.5 Flash Live, l’assistente diventa capace di instaurare conversazioni fluide, personalizzate e più autentiche. L’innovazione, che debutta inizialmente su Android per gli abbonati a Google AI Pro, promette di ridefinire il rapporto tra utente e intelligenza artificiale, trasformando la voce in un vero canale emotivo di comunicazione digitale.
Gemini diventa il vostro assistente da scrivania dentro Google Fogli
Con l’ultimo aggiornamento, Gemini fa un salto di qualità all’interno di Google Fogli, trasformandosi in un vero e proprio assistente digitale capace di operare al posto dell’utente. Ora è possibile chiedergli, in linguaggio naturale, di eseguire operazioni complesse come calcolare totali tra colonne, riordinare righe, applicare filtri o aggiungere formattazioni condizionali, senza dover più intervenire manualmente. Tutto avviene dal pannello laterale dell’interfaccia desktop, dove l’intelligenza artificiale interpreta le richieste e agisce direttamente sui dati, restituendo un riepilogo chiaro delle modifiche apportate. Questa nuova integrazione, attualmente disponibile per gli account business, enterprise ed education – e per gli utenti Pro e Ultra di Google AI – segna un punto di svolta per chi utilizza Fogli in modo intensivo, automatizzando attività ripetitive e liberando tempo per compiti più strategici.
Android Auto dice addio ad Android 8: serve almeno Android 9 per continuare a usarlo
Google ha introdotto una novità importante per Android Auto: a partire dalla versione beta 15.5, l’applicazione richiede almeno Android 9.0 (Pie) per funzionare, abbandonando definitivamente il supporto alle versioni 8.0 e 8.1. Fino alla release 15.4, il sistema era ancora compatibile con Android Oreo, ma con l’ultimo aggiornamento questo non sarà più possibile. La decisione mira a garantire maggiore stabilità, sicurezza e compatibilità con le funzioni più recenti basate sull’intelligenza artificiale, come Google Assistant, Maps e YouTube Music. L’impatto sarà comunque limitato, poiché secondo i dati diffusi da Google solo una piccola percentuale di dispositivi ancora attivi utilizza Android 8.x. Gli utenti con smartphone meno recenti potranno continuare a usare le vecchie versioni del servizio, ma non avranno accesso alle nuove funzionalità che arriveranno con i prossimi aggiornamenti.