Anche Namirial, storica società italiana specializzata in firme digitali, PEC e servizi fiduciari, entra nel gruppo dei provider SPID a pagamento. La novità, introdotta ufficialmente il 14 ottobre 2025, segue una tendenza già avviata da altri attori del settore come Aruba, InfoCert e Register, e riflette un contesto più complesso per l’identità digitale in Italia, in cui lo Stato sembra dare sempre meno priorità al sistema SPID, preferendo strumenti pubblici come la CIE (Carta d’Identità Elettronica) e IT-Wallet, in vista dell’imminente arrivo dell’EU Wallet.
Il modello adottato da Namirial è quello “freemium”. La versione Lite dello SPID rimane gratuita, ma presenta alcune limitazioni importanti: consente di interagire solamente con servizi di aziende private, come l’apertura di conti bancari, la consultazione della casella SpidMail o la richiesta di SIM compatibili con SPID.
Per accedere ai servizi della pubblica amministrazione, sarà necessario sottoscrivere lo SPID Full, che comporta un costo annuale di 9,99€ + IVA, con rinnovo automatico ma disattivabile in qualsiasi momento. Un punto interessante riguarda l’accesso gratuito al Full SPID per chi è già abbonato ad altri servizi Namirial, come SPID Professionale, Namirial Premium, Casella PEC, Certificato di firma digitale triennale o SpidMail Full. In questo modo, la società premia la fedeltà dei clienti consolidati, favorendo chi già usufruisce del suo ecosistema digitale completo. La decisione di passare a un modello a pagamento non è casuale.
I primi provider ad aver adottato questa strategia lo hanno fatto a causa dei ritardi dei fondi statali che avrebbero dovuto sostenere la gratuità dello SPID. Nonostante l’arrivo dei finanziamenti, il processo ha ormai creato un precedente, che rende difficile tornare indietro. Tuttavia, va sottolineato che il principale provider SPID, Poste Italiane, continua a offrire il servizio gratuitamente, mantenendo una posizione dominante sul mercato e garantendo una forma di accessibilità ancora senza costi per gli utenti. Questa evoluzione evidenzia anche un cambiamento nell’approccio degli utenti: con SPID che si sposta verso un modello a pagamento, chi utilizza abitualmente i servizi della pubblica amministrazione dovrà valutare se investire nello SPID Full o affidarsi a soluzioni alternative come CIE o IT-Wallet, che rimangono gratuite e integrate con il nuovo quadro digitale europeo.