In un’epoca in cui quasi tutti gli utenti possiedono decine di account online, la gestione delle password diventa un elemento cruciale per la sicurezza digitale. Secondo recenti ricerche, in media ognuno di noi gestisce circa 170 password, un numero che spinge spesso a scegliere soluzioni facili da ricordare, ma altrettanto facili da violare.
Nomi comuni, sequenze numeriche o riferimenti alla propria città o squadra di calcio possono sembrare comodi, ma rappresentano una vulnerabilità significativa. Eli Carosi, autore di Truffa.net, ha analizzato le password più hackerate a livello globale e in Italia, fornendo anche consigli pratici per creare combinazioni sicure e resistenti agli attacchi. A livello mondiale, la password più violata è “123456”, rintracciata in oltre 132 milioni di violazioni dei dati.
Seguono sequenze numeriche simili come “123456789”, “12345678” e “1234567890”, oltre a parole comuni come “admin”, “password” e “qwerty”, che rappresentano le prime lettere della tastiera inglese. Tutte queste password possono essere decifrate in meno di un secondo, il che evidenzia quanto sia rischioso utilizzare combinazioni prevedibili. La statistica conferma che, nonostante gli avvertimenti sulla sicurezza digitale, milioni di utenti continuano a scegliere password estremamente semplici.
Anche in Italia la situazione non è diversa. Le prime tre password più hackerate coincidono con quelle globali, ma emergono scelte peculiari legate alla cultura locale, come “000000”, “qwerty123” e nomi comuni come “andrea”, “antonio” e “alessandro”. Sorprendono inoltre i riferimenti al calcio, con password come “juventus” o “acmilan”, e parole facili da ricordare come “ciaociao”. Questo fenomeno evidenzia come molti utenti preferiscano parole personali o legate al proprio contesto quotidiano, aumentando però il rischio di furto di dati sensibili.L’analisi di Truffa.net mostra anche che molte persone utilizzano nomi di città come password, tra cui “napoli”, “milano” e “palermo”, così come celebrità italiane come “delpiero”, “amadeus” e “linobanfi”.
Questi esempi evidenziano quanto le scelte intuitive, pur essendo semplici da memorizzare, siano facilmente prevedibili per chi intende violare gli account. Per proteggersi efficacemente, gli esperti consigliano tre strategie fondamentali. Innanzitutto, utilizzare un gestore di password e attivare l’autenticazione a più fattori (MFA), in modo da aggiungere un livello extra di sicurezza. In secondo luogo, creare password complesse e uniche per ciascun account, combinando lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli, evitando il riutilizzo anche parziale.
Infine, monitorare regolarmente la sicurezza dei propri account verificando eventuali compromissioni e cambiando le password compromesse immediatamente, proteggendo così informazioni sensibili come dati bancari o personali. I dati raccolti derivano dall’analisi delle 100 password più comuni secondo Nordpass e dal monitoraggio delle violazioni tramite haveibeenpwned.com, integrando poi uno studio mirato sulle 20 password più diffuse in Italia. Questo approccio permette di delineare un quadro preciso delle minacce e fornire indicazioni concrete per una gestione sicura delle credenziali, elemento imprescindibile per navigare online in sicurezza. Le password deboli e prevedibili continuano a rappresentare la principale porta d’ingresso per i criminali informatici. Solo con consapevolezza, strumenti adeguati e attenzione alle migliori pratiche è possibile ridurre il rischio di violazioni e proteggere efficacemente i propri dati personali.