Google e Apple continuano a innovare con aggiornamenti significativi: Google presenta Android Auto 15 con interfaccia rinnovata e nuove funzioni vocali, mentre Gemini Live integra le app Google e Samsung per una gestione più smart delle attività; inoltre, Android 17 si prepara con miglioramenti in privacy e AI. Apple, dal canto suo, annuncia possibili aumenti di prezzo per iPhone 17, potenzia Siri come assistente vocale completo e si prepara a lanciare nuovi MacBook con chip M5 e M6 che migliorano prestazioni e connettività, mantenendo un design consolidato. Entrambe le aziende puntano così a offrire esperienze sempre più fluide, integrate e innovative.
Moondo Google
Google rilascia Android Auto 15: novità nel design, nella navigazione e nelle funzioni smart
Google ha annunciato il lancio di Android Auto 15, un aggiornamento importante che introduce un’interfaccia rinnovata in stile Material 3, nuove funzioni di Google Maps per una navigazione più intuitiva, animazioni e icone ridisegnate, supporto a nuovi veicoli e miglioramenti per l’assistente digitale. Per ora disponibili nella versione beta, queste novità esordiranno nella release stabile entro fine mese e promettono un’esperienza di guida più moderna, fluida e personalizzata, grazie anche a integrazioni vocali avanzate e nuove opzioni per l’ascolto di contenuti audio in auto.
Gemini Live diventa il tuo assistente personale con l’accesso diretto alle app Google e Samsung
Gemini Live compie un importante salto di qualità grazie alla nuova integrazione con le principali app di Google e Samsung. Ora l’assistente AI può interagire in tempo reale con Google Calendar, Tasks, Keep e Maps, oltre a Calendario, Note e Promemoria dei dispositivi Samsung. Questo significa che, tramite comandi vocali, è possibile fissare appuntamenti, aggiungere note, creare promemoria e ottenere informazioni sui luoghi, il tutto senza abbandonare la conversazione con Gemini. L’aggiornamento introduce anche funzioni avanzate come la possibilità di combinare l’accesso alle app con la condivisione dello schermo o della fotocamera, trasformando una semplice interazione vocale in un’esperienza completa e produttiva.
Gemini si illumina con i colori di Google dopo il restyling all’interfaccia
Il recente aggiornamento di Gemini anche segna quasi il completamento del restyling iniziato a luglio, con il gradiente dei colori di Google che sostituisce definitivamente la storica palette viola-blu. Ora l’interfaccia adotta un look più coerente con l’identità visiva di Mountain View, integrando blu, rosso, giallo e verde, con il blu come colore predominante nell’indicatore del microfono. L’animazione di avvio riflette questa nuova estetica, mentre un delicato bagliore multicolore appare attorno alla barra di ricerca richiamabile tramite gesture o scorciatoia. L’aggiornamento, disponibile dalla versione 16.30 dell’app Google, lascia ancora in sospeso il rinnovamento dell’icona del multitasking, che resta quella precedente, segno che la transizione è gestita in modo graduale tra l’app principale e la versione “Google Gemini” del Play Store.
Che dolce ha scelto Google per battezzare Android 17?
Ora lo sappiamo Android 17, nelle build interne di Google, porta il nome in codice “Cinnamon Bun” (girella alla cannella), proseguendo la tradizione dolciaria che l’azienda aveva ufficialmente abbandonato con Android 10 ma che continua in forma interna. La scelta segue l’ordine alfabetico già visto con Android 16 “Baklava” e comparirà nelle versioni di sviluppo con API 37.0, per poi sparire al rilascio stabile previsto per giugno 2026. Questo soprannome, erede di una tradizione nata nel 2009 con “Cupcake”, è un omaggio alle origini del robottino verde e accompagna le attese per le novità di Android 17, che potrebbero includere miglioramenti su privacy, sicurezza, prestazioni e un’integrazione AI ancora più profonda.
Google Wallet migliora le ricevute: ecco perché serve l’autorizzazione alla posizione
Google Wallet ha introdotto recentemente una modifica significativa per migliorare la visualizzazione delle ricevute dettagliate delle transazioni. Ora, per mostrare nome, indirizzo del negozio e mappa interattiva con scorciatoie per chiamate, l’app richiede agli utenti di concedere l’autorizzazione alla posizione precisa durante l’utilizzo. Questa novità, implementata tra fine luglio e inizio agosto, limita l’accesso alle informazioni geografiche solo alle transazioni future dopo l’attivazione del permesso. Senza l’autorizzazione, gli utenti vedranno solo i dati essenziali come costo, data e ID transazione, mentre la mappa sarà sostituita da un messaggio che invita ad abilitare la funzione per ricevere ricevute più complete. La procedura guidata integrata permette di configurare facilmente le impostazioni sulla posizione, offrendo un’esperienza più ricca e funzionale, e la novità è in fase di diffusione globale.
Mondo Apple
Apple iPhone 17: in arrivo un aumento di prezzo globale?
Secondo l’analista Jeff Pu di GF Securities, con l’arrivo degli iPhone 17 Apple potrebbe rivedere al rialzo i listini, rompendo una stabilità che durava dal 2017. L’incremento, stimato tra 50 e 100 dollari negli Stati Uniti, sarebbe probabilmente esteso anche ai mercati internazionali, Italia inclusa, complice la necessità di compensare l’impatto delle politiche sui dazi e dei costi produttivi. Tra le strategie per attenuare la percezione dell’aumento, si ipotizza l’incremento dello storage minimo del modello Pro a 256 GB, allineandolo al Pro Max. La presentazione ufficiale, attesa per il 9 settembre, chiarirà se queste previsioni saranno confermate.
Siri diventa il tuo “tuttofare” vocale: foto, social, shopping e molto altro senza toccare lo schermo
Secondo le anticipazioni di Mark Gurman, il nuovo sistema “App Intents” trasformerà Siri in un assistente capace di interagire con le app esattamente come farebbe l’utente, ma solo usando la voce. Sarà possibile, ad esempio, chiedere di trovare e modificare una foto, commentare un post su Instagram, fare acquisti online o accedere a servizi, senza mai toccare lo schermo. Apple prevede di lanciare la funzione in primavera insieme a un’ampia revisione dell’infrastruttura di Siri, ma sta adottando cautela: i test sono limitati a un numero selezionato di app, da Uber ad Amazon, e le operazioni su categorie sensibili come banche e sanità potrebbero essere fortemente limitate o escluse. L’obiettivo è garantire precisione assoluta, evitando rischi in scenari critici, e aprire le porte a un futuro in cui l’interfaccia “voice-first” diventi il nuovo standard dell’ecosistema Apple.
Il prossimo grande salto per il Mac
Sempre secondo Mark Gurman, il futuro del Mac passerà da un rinnovato MacBook Pro con schermo OLED e chip M6, atteso tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027. L’analista sottolinea come molti utenti non sentano l’urgenza di aggiornare i propri dispositivi grazie alla solidità e longevità dei chip Apple Silicon, che rendono i salti generazionali (M2, M3, M4) meno rilevanti rispetto all’era Intel. Prima di questo importante debutto, però, Apple lancerà un MacBook Pro con chip M5, mantenendo il design del modello 2021, previsto per l’inizio del prossimo anno. Esteticamente, non sono previsti stravolgimenti: chassis in alluminio unibody, linee squadrate e materiali premium resteranno invariati, con la possibile riduzione del notch a favore di un foro singolo per la fotocamera. I veri cambiamenti si troveranno all’interno, grazie al nuovo chipset M5 prodotto a 3 nanometri con processo N3P di TSMC, capace di incrementi prestazionali stimati fino al 30% rispetto all’M4, con GPU a 12 core e un Neural Engine potenziato per l’elaborazione AI. Sul fronte display, niente OLED per ora nei modelli Pro, che continueranno a usare mini-LED, mentre gli Air potrebbero sperimentare l’OLED in anteprima. Inoltre, si parla di Thunderbolt 5, Wi-Fi 7 e tagli di memoria SSD di partenza da 1 TB nei Pro, rendendo questi portatili ancora più appetibili per chi cerca prestazioni di alto livello e maggiore longevità operativa.
Tim Cook, vetro “Made in USA” e un lingotto d’oro per conquistare Trump
Tim Cook ha annunciato un nuovo accordo con il presidente Donald Trump per produrre interamente negli Stati Uniti il vetro di copertura di iPhone e Apple Watch, segnando un cambiamento rispetto alla precedente fornitura solo parziale da parte di Corning Inc. in Kentucky. L’operazione, dal valore di 2,5 miliardi di dollari, appare in gran parte simbolica rispetto ai 600 miliardi di investimenti USA già previsti, poiché le fasi più costose e complesse della lavorazione del vetro restano all’estero. Durante l’incontro nello Studio Ovale, Cook ha omaggiato Trump con una barretta di vetro decorata in oro, gesto che ha preceduto l’annuncio dell’esenzione di Apple dalle nuove tariffe sui chip. Un mix di strategia politica e comunicazione, pensato per allinearsi all’agenda dell’ex presidente e allo stesso tempo rassicurare investitori e pubblico.
Apple verso il traguardo con iOS 26 e la prima versione di Liquid Glass
Con l’iPhone 17 atteso per settembre, Apple è ormai vicina a completare lo sviluppo di iOS 26 e dei relativi sistemi operativi. La quinta beta, rilasciata di recente, mostra un software più fluido, con migliori prestazioni e durata della batteria. Tra le novità spiccano un’animazione rimbalzante nello sblocco e nel Control Center, la possibilità di invertire lo scorrimento nell’app Fotocamera e un nuovo design per gli avvisi di batteria bassa nella Dynamic Island. Tuttavia, il lento sviluppo di quest’ultima funzione evidenzia come Apple, dopo il lancio, l’abbia aggiornata solo marginalmente.