Spotify amplia le potenzialità del suo ecosistema audio introducendo una novità attesa da tempo dagli utenti dei piani Premium Family e Duo: l’accesso condiviso agli audiolibri. Dopo aver lanciato la funzione dedicata all’ascolto di contenuti letterari in formato audio lo scorso anno, il colosso dello streaming aveva riservato il servizio esclusivamente ai titolari principali degli account.
Ora, grazie a un sistema di add-on a pagamento, anche i membri aggiuntivi dei piani condivisi potranno immergersi nelle storie narrate, aprendo a nuove possibilità d’uso e consolidando la centralità della piattaforma nel panorama dell’intrattenimento audio. Questa mossa rappresenta un passo avanti strategico per Spotify, che mira a competere più direttamente con servizi specializzati come Audible di Amazon, offrendo un’esperienza più flessibile e inclusiva.
Tuttavia, non si tratta di un’estensione gratuita: gli ascolti condivisi richiederanno infatti l’attivazione di specifici abbonamenti supplementari, introdotti in due varianti ben distinte. Il primo add-on si chiama “Audiobooks+” e consente a chi già usufruisce del servizio (sia utenti Individual che gestori di piani Family e Duo) di aggiungere 15 ore extra di ascolto ogni mese. La seconda opzione, denominata “Audiobooks+ for Plan Members“, è la vera innovazione: permette infatti ai membri non amministratori dei piani condivisi di accedere individualmente al pacchetto mensile di 15 ore, rendendo l’offerta finalmente paritaria.
L’attivazione di quest’ultima funzione, però, richiede un passaggio intermedio: sarà necessario che il membro interessato richieda l’add-on e che il gestore dell’account approvi e completi l’acquisto. La novità è accompagnata da un’ulteriore opzione di “ricarica” occasionale: se le ore disponibili dovessero esaurirsi, gli utenti potranno aggiungere 10 ore extra con un pagamento una tantum.
I prezzi precisi per ciascun mercato non sono stati ancora ufficializzati, ma è certo che varieranno in base alla valuta e al paese di riferimento. Per il momento, il rollout interessa solo una selezione di paesi: Regno Unito, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Canada e Australia sono tra i primi a sperimentare l’upgrade. L’Italia non è ancora nella lista, ma Spotify ha già fatto sapere che un’estensione progressiva è prevista nei prossimi mesi anche in altri mercati, compresi gli Stati Uniti.