Apple, Google e Samsung: tre visioni a confronto per il futuro della tecnologia smart

Apple punta su eleganza e integrazione con nuovi wearable e un iPhone pieghevole; Google lavora sulla perfezione invisibile con update silenziosi ma cruciali; Samsung scommette sull’innovazione estrema con il suo primo smartphone trifold.

Apple, Google e Samsung: tre visioni a confronto per il futuro della tecnologia smart

Il panorama tecnologico è in continua evoluzione, e i tre colossi Apple, Google e Samsung stanno imprimendo un’accelerazione decisa alle rispettive strategie. Da Cupertino arrivano segnali di una svolta importante nel segmento dei wearable e degli smartphone, con l’ipotetico Apple Ring e gli occhiali smart in fase avanzata di sviluppo, oltre al futuro iPhone pieghevole e a nuove funzionalità per Vision Pro e iOS 26. Google, dal canto suo, continua a raffinare la user experience attraverso aggiornamenti mirati di Android Auto, Maps e Documenti, mostrando una chiara volontà di migliorare i dettagli prima del salto di qualità. Infine, Samsung si prepara a stupire con il suo primo smartphone trifold, pronto a ridefinire le possibilità del design pieghevole. Una fase intensa, dunque, dove ogni annuncio può segnare una nuova tendenza e ogni dettaglio nasconde una visione più ampia dell’ecosistema tech che ci accompagnerà nei prossimi anni.

Mondo Apple

Apple Ring e Smart Glasses: la doppia mossa che potrebbe rivoluzionare il mercato dei wearable

Apple si prepara ad alzare l’asticella nel settore dei dispositivi indossabili con una doppia strategia: da un lato lo sviluppo di occhiali intelligenti con funzioni di tracciamento per salute e fitness, dall’altro l’ipotetico debutto nel segmento degli anelli smart. Due prodotti che, pur destinati a target diversi, potrebbero interagire tra loro e rafforzare ulteriormente l’ecosistema Apple, andando a colmare un vuoto lasciato da chi non ama indossare uno smartwatch. L’anello smart rappresenterebbe la vera sorpresa. A differenza dell’Apple Watch, ingombrante per alcuni e spesso oggetto di notifiche continue, un anello potrebbe essere indossato giorno e notte con maggior discrezione e comfort. Perfetto per chi vuole monitorare parametri vitali come battito cardiaco e qualità del sonno, senza rinunciare all’estetica o all’uso di orologi meccanici tradizionali, questo dispositivo potrebbe offrire anche funzioni avanzate come l’ECG e la sincronizzazione automatica con iPhone e Vision Pro. Pur privo di schermo e funzionalità “smart” in senso stretto, un anello Apple potrebbe avere un forte impatto: durata della batteria estesa, assenza di distrazioni, e versatilità d’uso in occasioni formali. Inoltre, sarebbe plausibile immaginarlo come strumento per pagamenti contactless, sblocco di dispositivi o interazioni con Siri tramite gesture.

Il vero valore aggiunto? La perfetta integrazione con gli altri prodotti Apple: chi possiede un Apple Watch, un Vision Pro o semplicemente un iPhone potrebbe sfruttare l’anello come estensione intelligente del proprio hardware. Una combinazione di anello e occhiali intelligenti, entrambi previsti entro il 2026, aprirebbe a una nuova frontiera di interazione con la realtà aumentata e con i dati personali in modo semplice, accessibile e immediato.

Rivoluzione di stile: la mela morsicata cambia posto su iPhone 17 Pro

Secondo le ultime indiscrezioni, Apple starebbe valutando un cambiamento tanto sottile quanto simbolico: spostare il logo della mela morsicata sulla scocca posteriore degli iPhone 17 Pro. Un ritocco che non è solo estetico, ma che suggerisce un’evoluzione nel linguaggio di design del colosso di Cupertino. A rilanciare la notizia è stato il noto leaker Majin Bu, secondo cui il logo potrebbe essere collocato leggermente più in basso rispetto alla posizione attuale, in modo da armonizzarsi con il nuovo layout della fotocamera posteriore, attesa in una configurazione a “camera bar“. Una scelta che, se confermata, rappresenterebbe il primo spostamento del logo da iPhone 11 a oggi, segnando l’inizio di una nuova era visuale per la linea Pro.

Il primo iPhone pieghevole prende forma: Apple punta su robustezza e qualità del display

Il 2026 segnerà un momento storico per Apple, con il debutto del suo primo iPhone pieghevole. Nonostante l’azienda arrivi in ritardo rispetto a concorrenti come Samsung, che da anni domina questa nicchia con modelli come Galaxy Z Fold e Z Flip, Cupertino sembra determinata a fare le cose a modo suo. Il design scelto ricalcherà il formato “a libro“, con uno schermo classico esterno e un ampio display interno simile a un tablet una volta aperto. Apple, però, non seguirà la strada degli smartphone pieghevoli in stile “flip phone”, almeno per ora.

Il vero punto di forza sarà la qualità costruttiva: ci si aspetta una cerniera più solida e durevole, e soprattutto un display interno senza la classica piega centrale che ancora oggi limita l’esperienza utente sui pieghevoli concorrenti. Anche se dal punto di vista funzionale non rivoluzionerà il mercato, l’iPhone pieghevole porterà con sé un’integrazione perfetta con iOS e la cura maniacale dei dettagli tipica dell’ecosistema Apple, promettendo di alzare l’asticella in termini di affidabilità e finitura premium.

Vision Pro connesso al Mac: Apple pensa al tethering per esperienze VR di livello superiore

Apple sta esplorando nuove possibilità per espandere le capacità del suo visore Vision Pro, e tra queste c’è lo sviluppo di un modello pensato per funzionare in modalità tethered, ovvero collegato via cavo a un Mac. L’obiettivo è sfruttare la potenza di calcolo e le prestazioni grafiche avanzate dei chip Apple Silicon per garantire un’esperienza immersiva senza compromessi, riducendo al minimo la latenza che ancora oggi affligge i dispositivi standalone.

Durante la WWDC, Apple ha introdotto il concetto di “rendering spaziale macOS”, pensato proprio per visualizzare contenuti AR/VR tridimensionali ad alta complessità tramite il Mac e Vision Pro. Questo approccio potrebbe rappresentare la chiave per offrire esperienze professionali di altissima precisione, come già richiesto in ambito medico e industriale, segnando un ritorno evoluto al concetto originario della realtà virtuale cablata.

Beta 2 per iOS, macOS e oltre: Apple rifinisce i sistemi ’26’ in vista del lancio autunnale

Apple ha ufficialmente distribuito la seconda ondata di versioni beta dei suoi futuri sistemi operativi, confermando il tradizionale ciclo di aggiornamenti che segue la WWDC. iOS 26, iPadOS 26, macOS Tahoe 26, watchOS 26, tvOS 26 e visionOS 26 mostrano già un netto miglioramento in termini di prestazioni e stabilità rispetto alla beta iniziale. Tra le novità più interessanti spiccano un rinnovato effetto sfocatura nel Centro di Controllo, una suoneria Reflection aggiornata e una riprogettazione dell’icona Finder più fedele alla storica estetica Apple. Safari è stato ottimizzato per una navigazione più fluida su iPhone, mentre su visionOS emergono indizi sull’arrivo in beta dell’ambiente “Giove”, che permetterà di esplorare il pianeta da una delle sue lune.

Le beta continueranno probabilmente fino a settembre, quando Apple svelerà i nuovi iPhone e Apple Watch con feature ancora segrete integrate nei rispettivi OS.

Funzionalità ancora attese

Due funzioni particolarmente attese, ma assenti dal palcoscenico del WWDC, potrebbero arrivare nei prossimi mesi: la prima è la traduzione in tempo reale delle conversazioni tramite gli AirPods, che trasformerebbe gli auricolari in un potente strumento di comunicazione multilingua; la seconda riguarda la sincronizzazione automatica delle credenziali Wi-Fi di luoghi come hotel o palestre su tutti i dispositivi Apple collegati allo stesso account, rendendo l’accesso alle reti molto più immediato e senza interruzioni.

Mondo Google

Google semplifica la condivisione dei luoghi: le liste collaborative diventano protagoniste su Maps

Google Maps punta a rilanciare una funzione introdotta in sordina ma dal grande potenziale sociale: le liste collaborative. Introdotte nel 2023, queste raccolte condivise consentono a gruppi di amici o familiari di selezionare, commentare e organizzare luoghi da visitare insieme, offrendo uno strumento ideale per pianificare vacanze, serate fuori o itinerari tematici. Tuttavia, la loro adozione è rimasta limitata, complice una posizione secondaria all’interno dell’interfaccia utente. Ora, con la versione 25.26.01.774458481 dell’app per Android, Google interviene direttamente sul design della finestra di condivisione per cambiare le cose.

La nuova scheda di condivisione, più snella ed essenziale, riduce le opzioni a tre voci principali: “Condividi questo luogo”, “Copia il link” e, soprattutto, “Condividi come una lista collaborativa”. Quest’ultima viene ora evidenziata al pari delle altre scorciatoie, guadagnando visibilità e stimolando gli utenti a scoprirne le potenzialità. Si tratta di una mossa strategica per trasformare un gesto comune – la condivisione di un posto su Maps – in un’occasione per avviare una pianificazione condivisa e partecipata.

Android Auto 14.6: sotto il cofano si lavora per la perfezione

Mentre gli utenti finali potrebbero non accorgersi di cambiamenti visibili immediati, Android Auto prosegue la sua evoluzione con la versione 14.6, consolidando ulteriormente il proprio ruolo nel panorama dell’infotainment automobilistico. Il nuovo aggiornamento, distribuito in maniera capillare dopo il recente rilascio della versione 14.5, riflette l’impegno di Google nel garantire un’esperienza d’uso sempre più stabile e affidabile. Sebbene non siano state introdotte funzionalità appariscenti o novità grafiche di rilievo, la release 14.6 si concentra su interventi tecnici mirati, con la correzione di bug specifici e l’ottimizzazione della compatibilità tra dispositivi mobili e modelli auto più recenti. È un aggiornamento che mira a rafforzare le fondamenta, rendendo Android Auto più reattivo e meno incline a problemi di disconnessione o malfunzionamenti con impianti audio e touchscreen integrati.

A livello strategico, questa attenzione alla manutenzione costante è il preludio alle future trasformazioni in arrivo: nel canale beta, la versione 14.7 promette infatti l’attesissimo debutto di un tema chiaro, elemento che potrebbe ridefinire l’estetica del sistema e offrire maggiore leggibilità in condizioni di forte luce ambientale. Tutto lascia pensare che Android Auto si stia preparando con cura per un’evoluzione sostanziale, partendo da una base tecnica solida, per poi introdurre nuove funzionalità che possano fare la differenza nell’esperienza quotidiana degli automobilisti.

Google Documenti: addio al bug dell’interfaccia

Dopo mesi di segnalazioni, Google Documenti per Android ha finalmente risolto un fastidioso bug di design che comprometteva l’esperienza utente. La barra di ricerca, il selettore dell’account e altri elementi dell’interfaccia si sovrapponevano alle icone della barra di stato del dispositivo, creando un effetto visivo confuso e poco leggibile, specialmente in modalità scura. L’arrivo di notifiche peggiorava ulteriormente la situazione, nascondendo parzialmente la barra di ricerca.

Con l’aggiornamento alla versione 1.25.252.00.90, disponibile sul Play Store, il problema è stato eliminato: la barra di stato ora nasconde correttamente quella di ricerca, garantendo un’interfaccia più pulita. Tuttavia, un’inconsistenza simile persiste su Google Fogli, ancora in attesa di una correzione.

Mondo Samsung

Samsung prepara il debutto del primo smartphone trifold al Galaxy Unpacked di luglio Samsung è pronta a sorprendere ancora una volta il mercato con il lancio del suo primo smartphone trifold, atteso durante l’evento Galaxy Unpacked di luglio. Accanto ai nuovi Galaxy Z Fold 7 e Z Flip 7, il colosso coreano presenterà questo innovativo dispositivo che segna una svolta nel design pieghevole, offrendo una superficie ancora più ampia e versatile. Le indiscrezioni parlano di un modello di fascia altissima, il cui prezzo potrebbe superare quello di due Fold, con una produzione limitata destinata inizialmente solo ad alcuni mercati asiatici selezionati. Seguendo una strategia simile a quella adottata per il Galaxy S25 Edge, Samsung potrebbe mostrare il trifold in anteprima per poi rilasciarlo sul mercato solo dopo qualche mese, puntando a testare con attenzione l’accoglienza e le performance di questa nuova categoria di device.

Nonostante il grande entusiasmo, alcune caratteristiche tecniche, come la ricarica, restano al centro delle discussioni, evidenziando le sfide ancora aperte in questa frontiera tecnologica. Questo trifold rappresenta dunque un ambizioso esperimento che potrebbe ridefinire il futuro degli smartphone pieghevoli.

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