Tra innovazione discreta e sfide alla sicurezza, Google torna sotto i riflettori con una serie di novità che delineano il doppio volto del suo ecosistema: da una parte funzioni raffinate e sempre più personali per i dispositivi Pixel, dall’altra la persistente vulnerabilità del Play Store, ancora esposto a software dannoso travestito da strumenti finanziari. Un equilibrio complesso tra progresso e responsabilità, che l’azienda di Mountain View è chiamata a gestire con attenzione.
Pixel VIP: Google rafforza i legami personali con una funzione esclusiva per i Pixel
Google ha introdotto silenziosamente sui Pixel con Android 15 la nuova funzione “Pixel VIP“, pensata per facilitare e personalizzare la comunicazione con i contatti più importanti. Non si tratta di un’app autonoma, bensì di un’integrazione di sistema che permette di contrassegnare i propri cari con un cuore blu e di accedere a funzioni avanzate: tra queste, la possibilità per i VIP di superare la modalità “Non disturbare“, un widget dedicato, una scheda a tutto schermo con posizione, meteo, compleanni e cronologia delle conversazioni, oltre a note personali e suggerimenti per attività da fare insieme.
Il rollout, legato al pacchetto com.google.android.apps.pixel.relationships, è ancora parziale e potrebbe completarsi con un aggiornamento lato server.
Pixel 10 rispolvera l’eleganza nascosta: torna la regolazione automatica del display
Tra le novità più intriganti in arrivo con il Google Pixel 10, spunta il possibile ritorno di una funzione tanto apprezzata quanto inspiegabilmente abbandonata: l’Ambient EQ. Ribattezzata “Adaptive tone”, questa tecnologia promette di riportare in auge la regolazione dinamica della temperatura colore del display, adattandola in tempo reale alla luce ambientale. Un sistema che, già con Pixel 4, ricordava il True Tone di Apple e che ora si prepara a rinascere grazie al nuovo sensore ams TMD3743.
L’obiettivo è offrire un’esperienza visiva più naturale, riducendo l’affaticamento degli occhi e valorizzando ogni contenuto visualizzato. Se l’implementazione sarà all’altezza delle attese, Google potrebbe non solo recuperare una feature amata dagli utenti storici, ma anche rafforzare la reputazione dei Pixel come punto di riferimento nella resa cromatica mobile.
Android: scoperte 20 app dannose sul Play Store, nel mirino gli investitori crypto
I ricercatori di Cyble Research e Intelligence Labs hanno identificato 20 app Android dannose presenti sul Google Play Store, mascherate da strumenti legittimi per investimenti in criptovalute. Queste applicazioni replicano graficamente servizi noti come Pancake Swap e sono state progettate per sottrarre dati sensibili e fondi agli utenti. Nonostante le politiche di sicurezza di Google, il Play Store si conferma ancora vulnerabile a campagne truffaldine ben orchestrate, che colpiscono soprattutto chi cerca app legate alla finanza decentralizzata. La rimozione è in corso, ma si consiglia di disinstallarle immediatamente. Ricordiamo che, al l netto dei duplicati, le app in questione da temere sono le seguenti: Pancake Swap, Suite Wallet, Hyperliquid, Raydium, BullX Crypto, OpenOcean Exchange, Meteora Exchange, SushiSwap, Harvest Finance Blog.