Apple rivoluziona ancora: tra occhiali smart, porting estremi e novità nei sistemi operativi

Apple si prepara a ridisegnare il proprio ecosistema con scelte coraggiose che spaziano dagli Apple Glass al nuovo approccio ai sistemi operativi, passando per l’hacking creativo della community.

Apple rivoluziona ancora: tra occhiali smart, porting estremi e novità nei sistemi operativi

 

Apple Glass: le tre funzioni che possono ribaltare il mercato degli occhiali smart

Secondo quanto rivelato da Bloomberg e ripreso da 9to5mac, Apple starebbe lavorando a un progetto denominato internamente N50 o N401, che punta a lanciare i suoi primi occhiali smart entro la fine del 2026. Il dispositivo integrerà fotocamere, microfoni, speaker e un accesso avanzato a Siri, che diventerà il fulcro dell’interazione utente grazie a una gestione più naturale e contestuale. Tra le funzionalità ritenute imprescindibili dagli analisti c’è proprio una versione evoluta dell’assistente vocale, capace di leggere l’ambiente, comprendere le esigenze dell’utente e rispondere in modo calibrato.

Inoltre, Apple dovrebbe puntare a un comparto fotografico nettamente superiore rispetto a quello dei Ray-Ban Meta, attualmente criticati per la qualità modesta di foto e video. Infine, il vantaggio competitivo potrebbe arrivare da una gestione nativa e ottimizzata delle notifiche su iOS, un punto dolente per l’attuale concorrenza. L’ecosistema chiuso di Apple potrebbe dunque trasformarsi nella vera arma vincente per conquistare rapidamente il mercato degli occhiali smart.

iPadOS 18 su iPad 6: il porting non ufficiale che divide la community

Nonostante Apple abbia escluso l’iPad di sesta generazione dall’aggiornamento ufficiale a iPadOS 18, un nuovo progetto firmato dal ricercatore di sicurezza Nick Chan promette di riportare in vita questo tablet del 2018 attraverso un porting non ufficiale. L’operazione, condivisa su GitHub, permette di installare iPadOS 18 anche su modelli con soli 2 GB di RAM, a patto che sia già presente la versione 17.7.x. Tuttavia, i limiti tecnici non mancano: il metodo è tethered e richiede l’uso costante di un computer, molte funzioni hardware vengono disabilitate (tra cui gli adattatori Lightning e VGA), e la registrazione video con la fotocamera nativa non è disponibile.

Inoltre, l’inizializzazione dei contenuti provoca un boot loop e la connettività cellulare va attivata preventivamente. Si tratta di una sfida tecnica affascinante per chi ama superare i limiti imposti dalla casa madre, ma non priva di compromessi pesanti. Chi cerca un’esperienza stabile e completa dovrebbe pensarci due volte prima di intraprendere questa strada.

Apple abbandona le vecchie numerazioni: iOS e macOS diventano “versioni dell’anno”

In vista della WWDC 2025, Apple avrebbe silenziosamente rimosso i numeri progressivi dalle versioni beta di iOS e macOS, archiviando così le denominazioni iOS 19 e macOS 16. I tester interni si trovano ora di fronte a build identificate semplicemente come “iOS Beta” e “macOS Beta”, ma i riferimenti nei file di sistema parlano chiaro: iOS 26 e macOS 26 saranno i nomi ufficiali, con un approccio che mira ad allineare le versioni all’anno di rilascio. Questa novità rappresenta un cambio strategico nella comunicazione e nell’organizzazione del software Apple, che punta così a semplificare la percezione delle nuove release tra utenti e sviluppatori. Secondo le anticipazioni, la prima beta di macOS 26 ha un peso di poco superiore ai 17 GB, mentre la release finale, attesa per settembre insieme ai nuovi prodotti hardware, supererà i 19 GB. Alcuni dispositivi storici come iMac Pro 2017 e MacBook Pro 2018 sembrano destinati a restare fuori dall’aggiornamento, mentre già si parla del successore interno, nome in codice “Honeycrisp”, in fase embrionale di sviluppo.

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