Google continua a spingere sull’acceleratore dell’intelligenza artificiale, e lo fa ora con Search Live, una nuova funzione sperimentale che trasforma la classica ricerca vocale in un’esperienza dialogica continua e intelligente. Dopo l’anteprima presentata al Google I/O dello scorso maggio, la novità è in fase di test per un numero limitato di utenti Android e iOS negli Stati Uniti, ma l’espansione su larga scala è ormai imminente.
A differenza dei tradizionali comandi vocali che si limitano a una risposta secca, Search Live introduce una vera conversazione in tempo reale con l’AI di Google, capace di seguire un filo logico, ricordare il contesto, interpretare comandi complessi e adattarsi dinamicamente al flusso della richiesta. Non si tratta più solo di “cercare”, ma di parlare con un assistente digitale evoluto, capace di integrare contenuti web, app, email e video in un’unica sessione di dialogo.
L’azienda ha mostrato un esempio molto efficace durante la demo ufficiale: un utente intento a riparare la propria mountain bike riesce, solo con la voce, a trovare il manuale del mezzo, richiedere istruzioni dettagliate per la regolazione dei freni, aprire un video tutorial su YouTube e accedere a un’email contenente le misure di un dado esagonale. Il tutto senza mai toccare lo schermo o cambiare app. Un esempio concreto di AI contestuale e multifunzione, pensato per chi cerca praticità in movimento.
Per accedere alla funzione, i tester selezionati devono aggiornare l’app Google. Una volta dentro, sotto la barra di ricerca compare una nuova icona animata – una piccola onda con scintilla – che consente di attivare la modalità conversazionale. Alternativamente, è possibile usare il pulsante circolare vicino al campo di testo. Da lì, l’interfaccia si trasforma: l’utente può scegliere tra input vocale o testuale, vedere in tempo reale la trascrizione della conversazione e persino continuare il dialogo in background, ideale durante attività quotidiane o in mobilità. Pur promettendo grandi vantaggi, Google è cauta: si tratta ancora di una funzione in fase sperimentale, con tutte le incognite del caso.
L’intelligenza artificiale potrebbe generare risposte errate o imprecise, fenomeni già noti come “hallucinations”. Per questo, il colosso di Mountain View raccomanda prudenza soprattutto nella ricerca di contenuti sensibili o tecnici. Attualmente Search Live non è attivo per tutti: anche dispositivi di ultima generazione, come Pixel 6 Pro con Android 16 QPR1 beta o iPhone 15 Pro Max con iOS 18.5, potrebbero non visualizzarla. Tuttavia, il rollout è partito e si prevede un’estensione graduale nel corso delle prossime settimane.