Pioggia di novità da Google: Stitch rivoluziona il design con l’AI, cambia il widget Pixel, Google Foto si rifà il look e arriva “Funzioni Trova”

Dal palco del Google I/O 2025 arrivano aggiornamenti decisivi: l’intelligenza artificiale Stitch trasforma idee in UI pronte all’uso, il widget At a Glance dei Pixel diventa più compatto, Google Foto adotta il nuovo Material 3 Expressive e debutta “Funzioni Trova” per localizzare dispositivi e persone.

Pioggia di novità da Google: Stitch rivoluziona il design con l’AI, cambia il widget Pixel, Google Foto si rifà il look e arriva “Funzioni Trova”

Durante il Google I/O 2025, una delle novità più sorprendenti è stata la presentazione di Google Stitch, uno strumento che promette di cambiare radicalmente il modo in cui designer e sviluppatori creano interfacce. Disponibile da subito in beta su Google Labs, Stitch consente di trasformare un’idea scritta – o persino uno schizzo su carta – in una UI funzionante, pronta per essere esportata in Figma o in codice HTML/CSS/JS. Un approccio rivoluzionario che punta tutto sull’integrazione con Material Design e sulle API Gemini, offrendo flessibilità, rapidità e coerenza visiva anche a chi non ha un team di sviluppo alle spalle.

Google Stitch: l’intelligenza artificiale al servizio del design

Una delle novità più interessanti emerse da Google I/O 2025 è Stitch, un innovativo strumento AI nato per semplificare la creazione delle interfacce utente. Disponibile da subito in beta tramite Google Labs, Stitch consente di passare da una semplice descrizione testuale – o persino da uno schizzo su carta – a una UI pienamente funzionante. Basta scrivere frasi come “app per fitness con palette viola, grafici animati e community” per ottenere un’interfaccia coerente e già pronta per essere importata in Figma o esportata come codice HTML/CSS/JS.

La forza di Stitch sta proprio nell’approccio bidirezionale e integrato: a differenza di soluzioni come v0 di Vercel, Stitch non parte da un file Figma esistente, ma costruisce da zero l’interfaccia partendo dall’idea, sfruttando anche gli standard di Material Design e le API Gemini per un’ulteriore personalizzazione. È pensato per iterazioni rapide, consentendo di visualizzare più varianti e modificare al volo senza dover coinvolgere interi team di sviluppo. Una rivoluzione per designer, sviluppatori e startup in cerca di prototipi veloci ma realistici.

Pixel: At a Glance si fa più compatto (ma resta obbligatorio)

Parallelamente, Google ha avviato il rollout della beta QPR1 di Android 16 con una serie di ritocchi estetici e funzionali. Tra questi spicca l’aggiornamento al widget At a Glance, il “Riepilogo” che campeggia sulla home dei Pixel. Il widget è stato ridisegnato per essere più compatto, liberando spazio prezioso per altre app e widget. La modifica è già visibile sia nella schermata home che nella lockscreen, e rappresenta un piccolo ma concreto passo verso una personalizzazione più flessibile del launcher.

Nonostante la maggiore compattezza, l’elemento resta ancora obbligatorio e non può essere rimosso. Tuttavia, la nuova organizzazione dello spazio e la rinomina delle griglie – ora etichettate come “Piccolo”, “Medio”, “Grande” e “XL” – contribuiscono a un’esperienza utente più coerente e moderna.

Google Foto si rifà il look: arriva l’estetica “Material 3 Expressive”

Con l’arrivo del nuovo linguaggio di design “Material 3 Expressive“, Google si appresta a rivoluzionare l’interfaccia di molte delle sue applicazioni, inclusa Google Foto. I primi segnali concreti arrivano dalla versione 7.30 dell’app, dove alcune modifiche possono già essere attivate manualmente tramite flag nascoste. L’obiettivo è chiaro: alleggerire la grafica, rendendola più pulita e coerente con il sistema, pur mantenendo tutte le funzionalità chiave. Tra le novità, spicca l’eliminazione del nome “Google Foto” in alto a sinistra, sostituito dalla sola icona, per un look più minimale.

Anche la sezione “Ricordi” viene aggiornata con una visualizzazione più strutturata e cromaticamente coerente, grazie all’uso di colori derivati dalle immagini stesse. In futuro, potrebbero arrivare anche una barra inferiore flottante e schede con angoli più arrotondati, ma resta da capire se questi cambiamenti verranno rilasciati con Android 16 oppure con update indipendenti delle app coinvolte.

Google rivoluziona il tracking su Android: nasce “Funzioni Trova” e cambia tutto

Google ha ufficialmente archiviato il nome “Trova il mio dispositivo” per introdurre la nuova e più completa soluzione chiamataFunzioni Trova“, ora distribuita in Italia tramite il Play Store. La nuova denominazione, localizzata da “Find My Device” in “Find Hub“, rappresenta un netto cambio di filosofia: il focus non è più solo sui dispositivi smarriti, ma si estende anche alle persone, grazie all’integrazione delle funzioni di condivisione della posizione in tempo reale.

L’interfaccia è stata riorganizzata con due sezioni principali: una per gestire la localizzazione e il blocco dei dispositivi e l’altra per le opzioni di condivisione della posizione tramite l’account Google. Restano per ora assenti il supporto all’UWB e al tracking satellitare, ma Big G ha già fatto capire che queste tecnologie arriveranno a breve.

 

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