WhatsApp beta 2.25.17.10 per Android: in arrivo i report esportabili sull’elaborazione privata dei dati

WhatsApp beta 2.25.17.10 introduce in fase di sviluppo la possibilità di esportare report locali sull’elaborazione privata dei dati, offrendo maggiore trasparenza su come vengono gestite le interazioni con strumenti AI.

WhatsApp beta 2.25.17.10 per Android: in arrivo i report esportabili sull’elaborazione privata dei dati

WhatsApp ha rilasciato un nuovo aggiornamento per Android attraverso il programma Google Play Beta, portando l’app alla versione 2.25.17.10. Tra le novità più rilevanti di questo aggiornamento, ancora in fase di sviluppo, vi è una funzione pensata per offrire maggiore trasparenza sull’uso dei dati personali: si tratta dei report di attività relativi all’elaborazione privata (Private Processing), con una nuova opzione per esportarli direttamente dal dispositivo.

Questa funzione, che non è ancora disponibile per i tester ma è stata anticipata da WABetaInfo, rappresenta un ulteriore passo in avanti nella gestione consapevole dei dati personali da parte degli utenti. Come emerso già nella versione 2.25.17.8, WhatsApp sta sviluppando la possibilità di generare report dettagliati sull’interazione dell’utente con strumenti basati sull’intelligenza artificiale, come suggerimenti di scrittura o riassunti automatici dei messaggi.

Con la versione 2.25.17.10, viene rivelato un ulteriore dettaglio: sarà presto possibile esportare questi report, scegliendo l’intervallo temporale da analizzare. Gli utenti potranno infatti decidere se generare un report relativo agli ultimi 15 minuti di attività, ideale per controlli rapidi, oppure estendere l’analisi agli ultimi 3 giorni, utile per valutazioni più approfondite o cumulative.

Un elemento particolarmente importante è che tutti i report verranno generati localmente, senza alcun invio dei dati a WhatsApp o Meta. Questo approccio garantisce che l’intero processo avvenga in un contesto sicuro e protetto, mantenendo le informazioni esclusivamente sul dispositivo dell’utente.

Una volta esportato, il file potrà essere salvato, ad esempio, in un’app di note sicure o visualizzato tramite un lettore di documenti. In questo modo, WhatsApp offre agli utenti non solo trasparenza, ma anche portabilità e controllo completo sulle informazioni relative alla propria privacy. Il rilascio effettivo della funzione è previsto per un aggiornamento futuro, ma già ora è evidente che WhatsApp stia investendo in funzionalità avanzate di privacy, puntando a una gestione più consapevole e dettagliata dei dati, soprattutto in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è sempre più integrata nei servizi di messaggistica. Si tratta di un passo strategico che segue l’evoluzione normativa e culturale legata alla tutela della privacy digitale, rafforzando la fiducia degli utenti in un’applicazione che, con oltre due miliardi di utilizzatori, è ormai parte integrante della comunicazione quotidiana globale.

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